lunedì 9 agosto 2010


Dopo che Rosanna Fratello ha finalmente ammesso “Sì, andai a cena con Aldo Moro, amava la musica, apprezzava le mie canzoni e se mi manifestò la sua ammirazione lo fece con la massima discrezione”, possiamo tornare alle comuni occupazioni proprie di noi comuni mortali. Ad agosto si sa, il mondo della musica tira il fiato, almeno dal punto di vista discografico; impazzano i concerti e nelle varie analisi non si capisce se quest’anno siano andati peggio o meglio (“colpa dei Mondiali” dice uno, “c’è la crisi” risponde l’altro). “Repubblica” ha dato ampio spazio all’argomento sfruttando l’occasione della data torinese degli U2, coperta in maniera sospetta (c’erano ancora biglietti …) con tre articoli in successione e addirittura triplo paginone a firma di Roberto Saviano. D’altra parte l’incontro tra chi sta tentando di aumentare la percentuale dei fondi erogati per gli aiuti umanitari al Terzo Mondo e la “Voce che si oppone al Potere” (cito Dal Lago, ma consiglio vivamente di leggerlo: “Eroi di carta” pubblicato da “il Manifesto”) non poteva meritare di meno. La conversazione sfiora vette altissime: "Ho proprio la sensazione che l'Italia sia come un luogo sacro, adoro i particolari italiani: la famiglia, l'aroma del caffé, il collo di una donna, ad esempio” dice il Bardo di Dublino. “Cerco di spiegare perché tutto è così ideologico, perché in Italia spesso sembra esserci una battaglia tra contrade, dove bisogna pensarla in serie, e quasi mai c'è un confronto sui fatti. La cappa delle ideologie anestetizza ogni dialogo come se compromettesse il futuro” risponde la nostra icona. Poi passa Edge che lo ringrazia per essere venuto e la conversazione volge al termine. I due si abbracciano e Saviano torna in auto dove la scorta canticchia "One", la sua preferita. Tutto molto commovente. Noi ci limitiamo a segnalare l’altra data italiana del 360° tour, l’8 ottobre prossimo a Roma: i prezzi sono gli stessi di Torino (“Gli U2 hanno un piccolo problema. Devono dimostrare ogni volta di essere quello che la storia rock degli ultimi decenni gli ha assegnato come ruolo, ovvero la più grande rock band del mondo” scrive Castaldo) e cioè dai 34,50 euro del Secondo Settore Distinti Sud Ovest Numerato ai 287,50 del Prato Red Zone. Avete letto bene: anche lui in fondo, è un uomo e non un santo. “With or without youuuuuuu”….

1 commento:

  1. Modena, 29 maggio 1987
    'The Joshua Tree Tour'
    Inizio concerto ore 17, fine ore 00.30
    Per volontà di Bono, che spese molte belle parole sui giovani squattrinati e sui lavoratori delle classi più disagiate, costo del biglietto 27.000 Lire
    (un qualsiasi cantautore al Palasport, in ambito Festa dell'Unità, ne costava almeno 15-20).
    Alle parole seguirono anche i fatti.
    Tra i tanti Supporter, BAD e Pretenders.
    Il mondo peggiora.
    Bono non è affatto in controtendenza.
    Running to Stand Still
    V.

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