All’epoca dei miei tredici anni avevo un amico che
strimpellava il pianoforte e si dilettava con Bach; ogni tanto andavamo a casa
sua per ascoltare la Toccata e Fuga in Re minore che ci sembrava un miracolo di
bellezza. Poi finivamo regolarmente a sentire qualcosa col mangianastri, così
si chiamava allora (anche perché ogni tanto il meccanismo di rotazione il
nastro se lo mangiava davvero, aggrovigliandolo a volte senza rimedio). Un
giorno arrivò non so da dove una cassetta di Bruno Lauzi; in copertina c’era la
Lanterna e un disegno della nostra città. Il disco si chiamava Genova per Noi,
c’era la canzone di Paolo Conte, brani in dialetto (tra cui “O’ Frigideiro” e
“Ma se ghe penso”) e “Vicoli”, un toccante ricordo del centro storico. Insomma
era un disco, già all’epoca, intriso di nostalgia per un mondo che non c’era
più (come la spiaggia della Foce rievocata in un altro titolo). Ignoravo che s’inserisse
in qualche modo nella rinascita del folk del periodo e per anni non l’ho più né
rivisto né riascoltato; fino all’altro giorno quando girellando su eBay mi è
capitato sotto gli occhi e non ho resistito.
Ho fatto un’offerta e mi sono
aggiudicato (senza molti rivali a esser sinceri) la copia promo con etichetta
bianca della Numero 1. Il disco è sempre bello e cospargendo di melassa la
nostalgia che già lo contraddistingue (a dimostrazione, se mai ce ne fosse
bisogno, che ogni tempo ha la sua nostalgia) mi ha fatto tornare in mente quei
pomeriggi di ascolti casuali in casa con gli amici in cui ognuno metteva a
disposizione quei pochi dischi che aveva. Per evitare di impiastricciarmi
troppo coi ricordi (e consapevole che i giovani di oggi avranno i loro modi per
socializzare e influenzarsi a vicenda sui gusti musicali), scopro (grazie a
un’amica, ancora una volta le migliori scoperte vengono da loro) che la Bowers &
Wilkins, un marchio storico dell’alta fedeltà soprattutto per quel che riguarda
i diffusori, organizza il primo festival di musica riprodotta in Europa. In
pratica nel prossimo week end si potrà andare all’Auditorium Parco della Musica, a Roma, e partecipare
a sessioni di ascolto guidate da giornalisti ed esperti di musica e
collezionismo. A confronto vinile, CD e musica e
anche se vincerà inevitabilmente il vinile, il confronto si annuncia
interessante. Al di là dello scopo commerciale dell’evento – provare a
riportare in voga l’acquisto di un ‘qualcosa’ per ascoltare la musica che non
siano le asfittiche cuffiette di un iPod o peggio l’altoparlantino di un
cellulare – in pratica si tratta di ritrovarsi con gli amici per ascoltare i
propri dischi preferiti. Sarò nostalgico, ma ci farei volentieri un salto,
magari portando il mio vinile di Bruno Lauzi. Che tra l’altro suona benissimo…
Nessun commento:
Posta un commento