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Inciso lo scorso anno tra le pause di un breve tour (saranno di nuovo insieme dal 7 al 16 dicembre: apertura a Modena, poi Milano, chiusura a San Lazzaro di Savena, queste le uniche date italiane) “Chiaroscuro” è un disco mirabilmente cesellato tra luci e ombre, come suggerisce il titolo, tra pieni e silenzi. Un unico standard, “Blue in green” (un brano da “Kind of Blue” di cui si discute da sempre se l’autore sia Miles Davis o Bill Evans), una scelta stilistica significativa, che pervade i restanti nove titoli, tutti firmati dal chitarrista. Ma l’empatia è totale come dimostra “The Sacred Place”, prima eseguita da Towner in solo e poi, nella successiva ripresa, insieme a Fresu, svolgimento di un incontro che all’ascolto appare naturale e ineluttabile, perfetto e sublime.
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