Non è certo incline al compiacimento il nostro Tom Alan Waits da Pomona (compierà 60 anni il prossimo 7 dicembre; auguri!): in questo terzo album dal vivo, il brano più antico è “Singapore” da Rain dogs (1985), il disco che consacrò la svolta di “Swordfish trombones”. Dei restanti sedici, sette sono dello scorso millennio (di cui tre da “Bone machine” e la sempre commovente “I'll Shoot the Moon” da “The Black rider”), gli altri sparpagliati fra i quattro dischi realizzati negli ultimi nove anni. Tuttavia questo best del tour dell'estate 2008, con una band rigorosa, ma non eccelsa (o forse solo poco autonoma), non aggiunge molto al percorso musicale di uno dei più sghembi (e imitati) menestrelli della musica rock contemporanea. Il che basta a renderlo, in ogni caso, un disco da acquistare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Un Amore Supremo
In occasione dell'uscita in edicola di A Love Supreme, primo titolo della collezione I Capolavori del Jazz in Vinile, sono andato a ria...
-
Dopo il successo della manifestazione del 13 febbraio, da più parti si è auspicata una reiterazione delle iniziative atte a favorire le dimi...
-
Non sono un critico letterario. Non so nemmeno cosa sono a dire il vero, ma fondamentalmente mi sento un commesso di dischi, il mestier...
-
Il 13 giugno Steve Reich sarà in Italia al Ravenna festival dove presenterà “City Life”; per l'occasione ha rilasciato un'in...
Nessun commento:
Posta un commento