lunedì 21 novembre 2011

I sogni son desideri


Ormai è un'emorragia: dopo i R.E.M., forse gli U2 e Ivano Fossati, anche Francesco Guccini ha annunciato che si ritirerà dalle scene musicali. Certo, a far da contraltare ci sono quelli che non mollano, Rolling Stones e Dylan su tutti, ma anche i nostri: Antonello Venditti sta per uscire con un nuovo album, Fabrizio De Andrè ne ha appena pubblicato uno con le sue più belle canzoni reinterpretate orchestralmente da Geoff Westley (il mago inglese del suono che curò il restyling di Battisti di "Una donna per amico) e anche Lucio Dalla è sempre prodigo di composizioni in ogni ambito dello scibile musicale, tutte accomunate dal fatto di non lasciare alcuna traccia nell'etere. Poi ci sono quelli che ci riprovano: i Litfiba, di nuovo insieme, stanno per uscire con un nuovo disco anticipato da un singolo "Lo Squalo", che già dal titolo sembra di vedere il video. Infine quelli che non mollano mai, da Little Tony a Ornella Vanoni, fino al sempre verde duo Apicella-Berlusconi. Ripetutamente annunciato e rinviato (con in mezzo lo spiacevole annullamento del concerto previsto per lo scorso 10 marzo al Teatro degli Arcimboldi del solo Apicella, causa prevendita zero) il 22 novembre prossimo su tutti gli scaffali dei migliori negozi di dischi campeggerà "Il vero amore", undici canzoni interamente composte dall'ex-premier (scusate, lo riscrivo, ex-premier) tra cui, commenta il guitar-hero napoletano, "la novità di un samba e di un brano latino-americano". La scorsa settimana il sito di scommesse inglese Puddy Power quotava 33 a 1 un tour europeo, 100 a 1 la possibilità di vederli al prossimo Glastonbury e 5 a 2 la caduta del governo entro la fine dell'anno. Vi lasciamo la soddisfazione di controllare da soli se le quote siano rimaste inalterate: nonostante il tempo libero del nostro ex-premier (mi ripeto, lo so) i bookmaker inglesi potrebbero forse aver considerato che se qualche processo andasse a buon fine, dalle patrie galere sarebbe difficile uscire anche per un tour musicale. Difficile, lo so, ma la musica serve soprattutto a sognare.

lunedì 14 novembre 2011

You Can't Get Always Get What You Want


"I primi a comparire erano stati Martha Reeves and the Vandellas. Avevano suonato Dancing In The Street e quando avevano attaccato la strofa Baltimora e il D.C. Il pubblico si era acceso. La ragazza con il top scollato ballava davati a loro, ancheggiando, e i ragazzi se l'erano immaginata nell'atto restando paralizzati. Dopo aveva fatto la sua comparsa Stevie Wonder, aprendo stranamente con Rockin' Robin, un successo di Michael Jackson di quell'anno, poi aveva fatto muovere la folla proseguendo con il suo repertorio. Durante Signed, Sealed, Delivered (I'm yours) era uscito un accompagnatore per far girare Stevie visto che, senza rendersene conto, stava cantando rivolto verso la parte vuota della tribuna. Dopo un momento morto, in cui la gente si era fatta ancora più ubriaca, disinibita e stravolta gli Stones erano saliti sul palco, e Mick Jagger, magro per via della cocaina, con una tutina bianca e una sciarpa di seta rossa, aveva gridato 'ciao campeggiatori' facendo partire il gruppo con Brown Sugar. Quarantamila persone si erano alzate in piedi, alimentate da alcol, anfetamine, acidi, marjuana e giovinezza. Un agente di polizia faceva ruotare il manganello al ritmo della musica. Il gruppo aveva suonato brani da Exile on Main Street, che era uscito da poco. L'assolo di chitarra di Mick Taylor in You Can't Get Always Get What You Want era stato epico".
È un brano trato dall'ultimo romanzo di George Pelecanos, "Il sognatore", autore noir di cui abbiamo già parlato in occasione del precedente "Il giardiniere notturno". Anche in questo libro la musica è una sorta di punteggiatura, un sottofondo ideale a una scrittura sempre avvincente, nonostante "The turnaround", questo il titolo originale, non sia la miglior prova dello scrittore di noir preferito da Barack Obama. Ma al di là di questo, viene un po' di nostalgia a pensare a quel concerto del 4 luglio 1972 al Robert F. Kennedy Memorial Stadium di Wahington, una delle tappe del The Rolling Stones American Tour con Stevie Wonder che di lì a poco avrebbe pubblicato un capolavoro come "Superstition". Chissa che per il quarantennale ormai prossimo non salti fuori un cd con annesso dvd; e magari dal MIT di Boston arriverà la buona notizia e per quella data avranno inventato una comoda macchina del tempo. Anche se "non è possibile sempre ottenere quello che vuoi".

lunedì 7 novembre 2011

This is the end


La notizia che la divisione discografica della EMI, ufficialmente messa in vendita da Citigroup dallo scorso febbraio, fatica a trovare acquirenti non ha trovato grande riscontro sui media. Così anche l'annuncio che l'Intenational Media Services di Caronno Pertusella, storica produttrice di cd e dvd, ha da poco fatto richiesta di messa in liquidazione (i lavoratori hanno ottenuto la solidarietà prima di Vasco Rossi e successivamente dalla EMI italiana, storico cliente dell'azienda) è affogato tra i mille altri che funestano la cronaca di tutti i giorni (solo la Stampa – mi sembra – gli ha dedicato due articoli). Le due notizie però, associate tra loro, conducono ad un'unico risultato: entro la fine del 2012 le major discografiche abbandoneranno definitivamente il formato del compact disc in favore del download/stream. Un articolo apparso su www.side-line.com specifica inoltre che il CD continuerà ad esistere solo in limited edition o in versioni deluxe. insieme probabilmente alle esigue tirature in vinile per le nicchie di appassionati rimaste (all'insegna di non si butta via neppure la più piccola possibilità di guadagnare). Toccherà farsene una ragione, anche se in fondo non succederà niente che non sia già accaduto: gli innamorati della musica-oggetto continueranno a comprare i dischi nel formato che più gli aggrada fino alla naturale estinzione della (loro) specie; e le nuove generazioni ascolteranno in modalità random la musica che più gli aggrada (in molti casi la stessa dei loro avi). È solo una questione di tempi che passano, di tecnologie che cambiano, di cose che scompaiono, di ricordi che svaniscono. E di gente che rimane senza lavoro, ma di questo ovviamente non frega niente a nessuno. Beautiful Friend, This Is The End.

Un Amore Supremo

In occasione dell'uscita in edicola di A Love Supreme, primo titolo della collezione I Capolavori del Jazz in Vinile, sono andato a ria...