lunedì 31 dicembre 2012

Best (Wishes)



Come ogni fino anno, in maniera esponenziale con l'onnipresenza della rete e dei social network, impazzano le classifiche, in particolare quelle musicali. I migliori dieci, quaranta, cinquanta, cento, in ogni ordine possibile, divise per genere, ogni genere immaginabile e anche alcuni che non avreste mai nemmeno osato immaginare. E anche, sempre rimanendo nell'ambito delle sette note, anche la lista di quelli che se ne sono andati riscuote un certo successo; il 2012, in ossequio al detto “anno bisesto, anno funesto”, non ha risparmiato i suoi colpi di falce: uno degli elenchi più completi è quello della National Public Radio americana (che al suo sito propone molte altre classifiche http://www.npr.org/series/164633934/holidays-2012), che si dimentica solo di Lucio Dalla e meno comprensibilmente di Jimmy Ellis, il cantante dei Trammps, e del cantautore Terry Callier, di cui invece meritoriamente si ricorda il Post (http://www.ilpost.it/2012/12/27/morti-2012/), a cui però sfugge la dipartita di Nanni Ricordi, probabilmente il produttore italiano più importante del Novecento. Sic transit. Le liste sono lì e ognuno potrà ricordare chi preferisce e chi merita (secondo lui); a scorrerle si scopre che di molti di loro ci eravamo nel frattempo dimenticati (a conferma di un altro adagio popolare: “chi muore giace e chi vive si dà pace”); e di altri, pur in epoca di ossessiva comunicazione globale, di cui era addirittura sfuggita la mesta notizia. Tra questi – per fare mea culpa – vorrei ricordare non un musicista in senso stretto, per non fare torto a nessuno: sto parlando di Don Cornelius, apparentemente suicidatosi nelle prime ore del 1 febbraio scorso all'età di 75 anni. E chi era direte voi? Il New York Times lo ha ricordato come colui che “portò la cultura e la musica black nei salotti americani quando creò 'Soul Train', il suo show televisivo”: era il 1971 – solo tre anni dopo che tutte le forme di segregazione erano state dichiarate incostituzionali dalla Corte Suprema degli Stati Uniti – e fino al 1993 dai suoi microfoni passarono tutti, ma proprio tutti, i protagonisti della scena black, da James Brown a Michael Jackson, da Aretha Franklin a Whitney Houston. Per lui Gamble & Huff scrissero la sigla, “TSOP-The Sound Of Philadelphia” e da quel programma presero il titolo centinaia di trasmissioni radiofoniche in tutto il mondo, che contribuirono a diffondere il verbo della soul music; una anche a Genova, dai microfoni dell'allora neonata Radio Babboleo, condotta da Rino Deodato. Ci piace ricordarlo, concludendo questo 2012, con lo stesso augurio con cui lui concludeva ogni puntata di “Soul Train”: “we wish you love, peace and soul!" 


lunedì 24 dicembre 2012

Zappa for Christmas



Il 21 dicembre 1940 a Baltimora, da Francesco, un perito industriale originario di Partinico in provincia di Palermo e da Rose Marie, nasceva Frank Vincent Zappa, uno dei massimi geni musicali del XX secolo. Uno che per i suoi quattordici anni pensa bene di chiedere in regalo una telefonata; regalo accordato e quando compone il numero che ha trovato sull’elenco, a casa di Edgar Varèse risponde la moglie Louise; lui è a Bruxelles che scrive “Poème electronique”. Ma oramai il contatto c’è stato e il compositore francese rimarrà uno dei suoi maggiori riferimenti musicali; non l’unico, perché nella sua idea di musica “Absolutely free”, convivono musica colta e rhythm and blues, doo wop e jazz, rock’n’roll e cabaret. Un’altra cosa che non abbandonerà mai è il gusto per lo sberleffo: nel 1967 pubblica “We're Only In It For The Money”, ci siamo tutti dentro per soldi, risposta al Sgt Pepper dei Beatles e a tutti i luoghi comuni della cultura hippy e rock. Qualche anno dopo scrive “Tengo 'na minchia tanta“, brano che non lascia adito a dubbi e non solo sulle sue origini. Ma nella storia del rock ci entra anche per vie traverse: succede il 4 dicembre 1971 a Montreux quando verso la fine di un suo concerto uno spettatore spara un razzo segnaletico che dà alle fiamme il locale Casinò. I Deep Purple sono in un hotel sul lago e guardando l’incendio prendono ispirazione per scrivere Smoke on the Water, citandolo esplicitamente nel testo del brano. Io lo incontro da vicino il nove giugno 1988, al Palasport di Genova: avevamo appena finito di scaricare le casse dei suoi Tir e ciondolavamo nei dintorni del camerino quando me lo vedo passare davanti, ma non trovo il coraggio di dirgli nemmeno ciao. Poi arriva Fabio Treves, il musicista milanese che avrebbe suonato nell’intervallo del concerto e almeno con lui trovo la forza di scambiare due parole. Di quel concerto esiste un bootleg in cd con un'orrenda copertina, ma non l'ho mai sentito e non ne conosco la qualità di registrazione. Per questo imminente Natale mi piace ricordare una delle sue frasi fulminanti: “c’è più stupidità nel mondo che idrogeno nell’universo”. Grazie Frank, buon Natale ovunque tu sia.

martedì 11 dicembre 2012

Live is better


Se, come afferma Marc Augé, i grandi concerti del rock sono gli ultimi riti di massa della società contemporanea, non stupisce che se ne siano infine accorti anche i discografici italiani, in genere non proprio i più lesti a reagire al futuro che avanza (o al passato che resiste). Così da qualche tempo è diventato d'uso, in occasione dell'uscita di dvd e cd dal vivo, organizzare una tantum la proiezione del medesimo concerto su grande schermo al cinema. Lo hanno fatto Ligabue, Vasco Rossi e i Litfiba (in quel caso era un documentario che lanciava nuovo disco e tournée); a ottobre è stata la volta del leggendario concerto del 2007 dei Led Zeppelin alla 02 Arena di Londra in cui a John Paul Jones, Jimmy Page e Robert Plant si era unito Jason Bonham, il figlio dello scomparso batterista John Bonham. Dal cinema alla televisione come si sa il passo è breve e quel concerto, approda lunedì 10 dicembre alle 23.45 su Italia 1 (non tutto, bisogna pur vendere il dvd). Sabato 15 è invece la volta dei Rolling Stones (dopo che la scorsa settimana DeeJay TV aveva in palinsesto il film “Charlie is my darling”, documentario sui concerti di Dublino del 1965) con Sky che trasmetterà in diretta - alle 3 di notte – dal Prudential Center di Newark, la seconda delle due date previste in quella città dalla tournée del cinquantenario. In questo caso per la visione occorre sborsare 12 euro, nemmeno troppi se si considera che i prezzi dei biglietti rimasti vanno da 493 a 813 dollari (ma se ci si muoveva per tempo si trovava un'ultima fila a soli 114,80). I soliti incontentabili obbietteranno che l'atmosfera del live, l'ebbrezza della partecipazione al rito collettivo, la speranza di trovare in uno sguardo incrociato per caso, l'uomo o la donna della vostra vita, non sono replicabili né sul grande, né sul piccolo schermo. Ma non è questo l'ambito dove discettare delle differenze tra il sesso, l'erotismo e la pornografia. E comunque il concerto in tv ha l'enorme vantaggio di farvi vivere senza conoscere i meandri misteriosi del mondo della prevendita. La scorsa settimana sono apparsi i tagliandi del prossimo tour italiano di Bruce Springsteen; i devoti del Boss sanno bene a quali prove si è costretti per ottenere l'ambito pezzo di carta: attese snervanti di ore (se non di giorni), appelli e contrappelli autogestiti per verificare che i partecipanti non abbiano abbandonato la coda, polemiche con i venditori che, chissà perché, non svelano il numero dei biglietti a loro disposizione. Il tutto condito da voci incontrollate che confermano l'esistenza di blocchi di biglietti all'altra parte della città, nella speranza che qualche ingenuo abbandoni la posizione. Invece a un certo punto arriva una telefonata attendibile che ti dice che il megastore di fronte ce l'ha davvero; e allora si va a dare un'occhiata, tanto il prossimo controllo è tra un'ora: la coda è snervante anche qui (con l'aggravante che si è costretti a condividerla con tifosi dell'Inter e mamme che vogliono portare le figlie a vedere la “Cinderella” di Rossini), talmente da abbandonarla in tempo per tornare indietro, dove infine è arrivato il tuo turno, ma proprio quando il botteghino chiude perché i biglietti son finiti e chi te lo dice ha uno sguardo frettoloso e sardonico che meriterebbe una reazione di ben altra violenza. Altra corsa e infine riesci a mettere le mani su due biglietti per il prato, il primo settore a scomparire (che on line non è nemmeno in vendita); e sei già felice, anche se un po' invidioso di quei ventenni che hai conosciuto nella nuova attesa e che hanno i soldi e il tempo per seguire tutte le tappe del tour (roba che ai nostri tempi toccava sfondare praticando l'autoriduzione per vederne uno). Così finalmente hai in mano i due biglietti, del tutto simili a quelli che il giorno del concerto rivedrai in mano ai bagarini, che non si riesce proprio a capire come se li sono procurati. Ora non resta che sederti ad aspettare il 3 giugno (magari dando un'occhiata distratta agli Stones), ripassando tutti i dischi del Boss in attesa dell'ennesimo, entusiasmante, orgiastico, rito collettivo. Nella speranza che la profezia dei Maya sia davvero una cagata pazzesca.

Le vicende e i fatti narrati in quest'articolo sono rigorosamente accaduti nella giornata di lunedì 3 dicembre a Milano. Non a me personalmente, ma all'amico Nicola Malatesta che mi ha comprato il biglietto, che vedete qui riprodotto; a lui, benché juventino, va la mia sempiterna riconoscenza e un'immensa gratitudine.

lunedì 3 dicembre 2012

La musica del caso


Al contrario di Lacan, che asseriva che niente succede per caso, a me sembra probabile che tutto avvenga proprio per caso e siamo noi che, ex post e pazientemente, ci incarichiamo di trovare legami, vincoli, nessi, significati, ad avvenimenti che altrimenti se ne starebbero tranquilli per fatti loro. A questo pensavo mentre in una giornata grigia e piovosa tornavo in macchina da Genova verso Milano; il lettore Mp3 offriva un'ampia varietà di scelta e dopo attenta valutazione, avevo optato per “Bastards”, l'album di remix di Bjork che raccoglie le canzoni di “Biophilia” - uscito nel 2011 – rivedute e corrette da alcuni tra i più interessanti manipolatori sonori della scena attuale. Operazione riuscita perché, per parlar chiaro, tanto “Biophilia” sembrava un disco stanco e inerte, quanto “Bastards” appare vitale e policromo: grazie soprattutto al siriano Omar Souleyman che rilegge “Crystalline” e “Thunderbolt”, a Matthew Herbert, a Hudson Mohawke. Il caso - ma in realtà a conferma di quanto appena detto, l'ordine alfabetico - ha voluto che nell'elenco musicale del lettore subito dopo Bjork ci fosse il nuovo disco di Bryan Ferry. E così dall’elettronica contemporanea, se non futuribile, mi sono ritrovato negli anni '20, nella ruggente età del jazz tanto cara a Scott Fitzgerald: sì perché l'ex Roxy Music ha pensato di rivisitare alcuni tra i suoi successi più famosi (“Avalon”, “Slave to love”, “The Bogus Man”), rischiando l'accusa di plagio nei confronti di Louis Armstrong, dei Wolverines di Bix Beiderbecke o addirittura dell’Original Dixieland Jazz Band. Per la cronaca l'esperimento, contro ogni aspettativa, può dichiarasi riuscito; ma al di là di questo il sincronico apparire di due dischi così diversi nel risultato finale, ma così simili nel progetto ideativo (il riarrangiamento o se preferite il remix di brani pre-esistenti), mi sembra la miglior testimonianza di una caos (occhio all'anagramma) creativo, magmatico e fecondo, tipico del post-contemporaneo globale in cui nostro malgrado ci ritroviamo a vivere. All'opposto di quella musica classica che invece prevede per statuto l'incessante e ripetuta riproposizione della stessa partitura. Solo un caso?

lunedì 12 novembre 2012

DISCO MIX 156- Punk's Not Dead. O forse sì


In ossequio alla famosa frase, attribuita a Pittigrilli, anche in musica "Si nasce incendiari e si finisce pompieri" (per gli eventuali lettori più giovani: ebbene sì, il controverso scrittore Pittigrilli viene prima della canzone di Ligabue "Happy hour"; e comunque la stessa citazione l'aveva fatta anche il buon Rino Gaetano in "Ti Ti Ti Ti"). Da qualche tempo infatti, non passa mese che qualche rivoluzionario o trasgressivo dei bei tempi andati, si ritrovi circondato da orchestre ricolme di ance e violini per interpretare come un crooner consumato, standard del jazz e della musica leggera internazionale.mix156 Rod Stewart ad esempio (negli ultimi anni cinque capitoli della serie "The Great American Songbook"), Paul McCartney con "Kisses on the Bottom" (con tanto di London Symphony Orchestra), Bryan Ferry (uno che a essere sinceri rivoluzionario non è mai stato, se non 'malgré lui'), nel 1999 con un dimenticabile "As Time Goes By" ed ora con "The Jazz Age", disco che uscirà il 27 novembre, in cui l'ex Roxy Music ha ri-registrato, ma in versione strumentale e nello stile musicale degli anni '20, alcune delle sue più celebri composizioni. E anche in Italia un presunto maudit come Morgan, ci ha provato con un "Italian Songbook" in due volumi passati praticamente inosservati. Verrebbe spontaneo domandarsi se non sia più onesto e sensato continuare a suonare sempre la stessa cosa, come fanno ad esempio i Rolling Stones, piuttosto che intraprendere un pellegrinaggio verso luoghi che tanto si era disprezzato. Ma il caso Iggy Pop complica un po' le cose: l'ex Stooges, dopo un primo disco da chansonnier ("Preliminaires") dai risultati di vendita disastrosi, si è visto rifiutare dalla Virgin-Emi la pubblicazione del seguito ("Après"). L'etichetta infatti "avrebbe preferito un album con i successi punk"; Iggy non si è scoraggiato e si è auto-prodotto un inutile disco in vendita su internet e fisicamente solo sul sito Vente Privée. Ma al di là di questo, se sono le major a spingere per la pubblicazione di un disco punk, significa che la distinzione tra pompieri e incendiari oramai non ha più senso; o che oramai non passa più per il genere musicale proposto, per quanto incendiario esso sia.

lunedì 5 novembre 2012

DISCO MIX 155 - Che musica che fa


A dimostrazione di quanto sia difficile il rapporto tra cultura e denaro in Italia, le classifiche dei dischi e dei libri (a differenza di quelle del cinema dove addirittura si parla di incassi) non riportano mai il numero di copie vendute e tantomeno le cifre. Tutt'al più ci si trincera dietro un dato statistico che attribuisce un valore 100 al primo e un numero in proporzione ai titoli successivi. Per quel che riguarda i dischi negli ultimi tempi può essere intervenuto una sorta di pudore misto a vergogna, considerato il crollo verticale delle vendite: il Disco d'Oro che valeva un tempo un milione di copie (quello di Platino dieci milioni e l'Argento 500.000), oggi in Italia si porta a casa con 35 mila pezzi, download legale compreso. Con numeri così piccoli (e nei primi sei mesi del 2012 i dati hanno continuato a scendere) un passaggio televisivo può essere determinante, tanto da indurre le major a mandare in giro comunicati stampa in cui l'artista è presentato non tanto da un punto di vista musicale o discografico, ma per il fatto che "sarà ospite del programma di Fazio 'Che tempo che fa', oltre che essere supportato da una campagna radiofonica su RadioTre, ma è soprattutto Fazio che fa la differenza". Testuale. Inutile sottolineare che le scelte musicali del programma, cui bisogna però riconoscere il merito di aver portato in un prime-time la musica classica, non si discostano molto da quello che faceva Pippo Baudo ai tempi di Domenica In (di cui Fazio è senza dubbio l'erede in ogni senso). Ma se forse è ingenuo aspettarsi di più di Miguel Bosè, Luca Carboni o Fiorella Mannoia da un programma fondamentalmente d'intrattenimento, resta il panorama vuoto e desolante di tutti gli altri canali. Passi per quelli privati, ma non si capisce l'avvilente ostilità con cui la RAI ignora ogni attività musicale che non appaia nelle derelitte classifiche di vendita o che non faccia correre qualche brivido ai settantenni all'ascolto. E basterebbe davvero poco, considerando che se Rover o Lisa Hunnigan o Saint Vincent transitano da uno studio radiofonico, sarebbe agevole, con la semplicità dei mezzi tecnologici attuali, trasformare il loro passaggio in qualcosa di televisivamente attraente. Ma per farlo si dovrebbe infine svelare che la televisione italiana non è fatta in risposta a quello che gli italiani vogliono vedere, ma è il risultato inevitabile dei gusti culturali di coloro che la fanno.
David Letterman presenta gli Eels

domenica 4 novembre 2012

JOE JACKSON - The Duke Tour

l teatro è pieno, l'età media è alta (ma cosa pretendere da uno che ha pubblicato il suo primo album nel 1979?) e Jackson arriva puntuale, come conviene a un signore della sua età, che non deve fare troppo tardi. Entra, si siede alla tastiera e da solo accenna "It Don't Mean a Thing (If it Ain't Got That Swing)", brano con cui chiuderà il concerto (bis a parte), ma stavolta insieme al gruppo. Il disco da cui prende spunto il tour è infatti il recente e incerto "The Duke", omaggio poco riuscito ad un grande amore musicale del nostro.jackson liveMa l'amore a volte non basta e nemmeno il passaggio dal solco al palco aiuta, se gli arrangiamenti sono quelli pomposi di una formazione ridondante (tra cui spicca il violino di Regina Carter), una ritmica che pesta come i Level 42 di un tempo e un chitarrista che sembra una copia sbiadita di Peter Frampton. Insomma niente di più lontano dallo spirito di Ellington, che ne esce spesso con le ossa rotte (in particolare nel medley "Perdido/Satin doll" dove la tastierista canta come un'animatrice da crociera) o nel migliore dei casi – l'altro medley "I'm Beginning to See the Light/Take the A Train/Cotton Tail"- senza suscitare troppe emozioni. Le cose migliori arrivano con i brani originali – l'iniziale "It's different For Girls", "Home Town" in versione acustica, l'immancabile "Steppin' Out" – e nei due bis: una "Is She Really Going Out With Him?" con basso tuba e fisarmonica, quasi waitsiana nelle atmosfere e una "Salt & Pepper" in cui riaffiora lo spirito punk degli esordi. Poco per essere entusiasti, abbastanza per aver qualcosa da ricordare.

domenica 24 giugno 2012

The Last Waltz?

Un articolo su “Repubblica del 23 giugno fa il punto sulla crisi della discografia: “Diminuisce in tutto il mondo la vendita dei dischi...scompaiono i negozi specializzati, l'industria chiude gli uffici nelle maggiori città e contemporaneamente si riconverte mettendo lo zampino nella musica dal vivo, stringendo accordi con le maggiori agenzie organizzatrici di concerti... il tour diventa una tappa obbligata e...necessariamente s' allunga”. In realtà niente di nuovo, poiché a ogni rivoluzione tecnica in campo musicale è sempre seguita una profonda riconfigurazione dell'industria che ne sottende l'attività, della fruizione, addirittura dei contenuti della musica stessa. Si pensi alla riproducibilità, dapprima ottenuta forando rulli di carta, poi con i dischi a 78 giri, a 33 (e conseguente aumento della durata), al nastri in tutte le sue molteplici sembianze (bobine, stereo 8, cassette, el-caset), infine all'avvento del digitale. È ad ogni 'rivoluzione' qualcuno si è schiarito la voce e con fare saccente ha annunciato la fine della musica. Ovviamente tutto falso: la musica, come l'araba fenice se ne infischia e rinasce dalle proprie ceneri; in questo momento si accontenta di farsi ascoltare da molte più persone, ma in bassa qualità, negli auricolari dell'iPod, dal vivo nei locali o nei monumentali show che girano per gli stadi e nelle sale da concerto (per le nazioni fortunate che le possiedono) e i palazzetti (in Italia). E se Chris Martin dei Coldplay ha recentemente dichiarato che “i braccialetti che si illuminano a tempo, distribuiti gratuitamente al pubblico all'ingresso dei concerti del tour in corso, costano in media 640 mila dollari per sera” (sì avete letto bene), stupendosi anche che “nessuno risponde all'invito di restituirli all'uscita”, forse possiamo essergli d'aiuto, visto che si sta “chiedendo come fare per continuare ad utilizzarli senza fare bancarotta, anche perché rappresentano una parte cruciale del nostro show”. Caro Chris, prova a pensare uno spettacolo in cui una chitarra, un basso e una batteria e un po' di creatività, sia tutto quello che ti serve; i braccialetti (certo non raffinati come i tuoi Xylobands, con luci colorate intermittenti a tempo di musica durante brani come “Charlie Brown” o “Paradise”) se li porterà il pubblico, se avrà voglia di comprarli da quegli ambulanti che stazionano intorno ai concerti; altrimenti si limiterà a cantare in coro il ritornello di una hit che se ci sarà riuscirà ancora ad emozionarli. Che in fondo è quello che si chiede alla musica.

lunedì 18 giugno 2012

I Love Radio Rock


Quando alla fine degli anni '70, trascorrevo gran parte delle mie giornate in una radio libera (già, non erano ancora private), uno dei punti di dibattito più acceso era relativo alla programmazione musicale. Esistevano infatti un paio di programmi specializzati (uno di funky e soul e una dell'allora neonata new-wave), la consueta classifica dei dischi più venduti (allora si vendevano ancora) e tutta una serie di trasmissioni - oggi si definirebbero generaliste - che i singoli speaker gestivano in totale autonomia. Lo sconfortante risultato era che durante la giornata una stessa canzone (che so, “You're The One That I Want" di John Travolta e Olivia Newton–John o “Sono solo canzonette” di Edoardo Bennato) veniva trasmessa sei-sette volte con una monotonia musicale che ci sembrava poco entusiasmante (anche da un punto di vista commerciale, credevamo di rivolgersci ad un solo pubblico invece che a tutto il potenziale bacino di ascoltatori). Così per ovviare al problema io fui incaricato di redarre una playlist che tutti avrebbero dovuto rispettare, ad eccezione dei programmi sopracitati più quello di musica a richiesta con dedica dove inevitabilmente le hit del momento venivano riascoltate all'infinito. Mi accinsi al compito con entusiasmo e solerzia, attingendo da ogni genere dello scibile musicale, proponendo una musica italiana di qualità e osando con il rock e il jazz nei momenti più opportuni. Il risultato fu fallimentare e ben presto si ritornò all'anarchia totale e ai soliti cinquanta titoli programmati più volte al giorno. Fatica sprecata, che avremmo potuto risparmiarci se fossimo stati a conoscenza di un aneddoto risalente agli anni '50, quando Todd Storz e Bill Stewart – due programmatori della Kowh, un'emittente radiofonica del Nebraska – trovandosi spesso in un locale con il juke-box, notarono che nonostante le cameriere ascoltassero per tutto il giorno le stesse canzoni scelte dai clienti, quando il locale si svuotava e avevano il juke-box tutto per loro, finivano per riascoltare esattamente le stesse canzoni. Storz e Stewart si fecero indicare i brani più ascoltati e tornati in radio cominciarono a passarli: era nata la top forty, una scaletta di brani da mandare in “heavy rotation” che da quel momento segnò per sempre la radiofonia. Da quel momento, fino ai giorni nostri, se ancora oggi, scorrendo la sintonia FM, musicalmente parlando è praticamente impossibile distinguere una radio dall'altra. Tranne tranne alcune lodevoli eccezioni, in cui però la musica non compare del tutto.

lunedì 11 giugno 2012

Losing my religion


Nel suo ultimo libro - “Futuro” - l'antropologo Marc Augé definisce i grandi concerti del rock come gli ultimi riti di massa della società contemporanea. La definizione è probabilmente eccessiva (il calcio? i comizi di Rutelli?), ma se con una lieve forzatura proviamo invece a immaginare il rock come una religione monoteista, è possibile individuare molte chiese o sette al suo interno, spesso anche in aperto contrasto tra loro, con idoli, santi e martiri ai quali i devoti dedicano un culto a volte maniacale ed esclusivo. Nella scorsa settimana mi è capitato di assistere a due riti: il primo officiato da Ian Anderson (l'ex leader dei Jethro Tull è in tournée con un impeccabile spettacolo che ripercorre “Thick As A Brick”, lo storico album che compie 40 anni) di fronte a circa duemila fedeli, tendenzialmente maschi ultra-quarantenni sovrappeso e con una certa qual sciatteria nell'abbigliamento (alcuni con figli, non si sa se convinti delle bontà delle scelte del genitore o deportati con la forza o l'inganno). Queste caratteristiche permettono d individuare in quei duemila fortunati una setta, “gruppi che hanno credenze, miti e ritualità differenti rispetto a quelli della religione o della mentalità dominante”. Sessantamila invece i fedeli presenti a San Siro per la prima data italiana del “Wrecking ball tour” di Bruce Springsteen: qui impossibile definire una tipologia precisa, uomini e donne sono equamente rappresentati, così come le età, i look ed i redditi; qui siamo più dalle parti della chiesa vera e propria, intesa come “una comunità che raggruppa i fedeli di una stessa confessione”. In entrambi i casi però e fatte le debite proporzioni, i devoti seguono comportamenti molto simili: il culto infatti, inteso come “la totalità della pratica religiosa esteriore”, si adempie con una serie di condotte simili, anche nel caso di religioni (leggi generi musicali) molto lontane tra loro: all'ingresso dell'officiante l'entusiasmo raggiunge apici dionisiaci, poi durante la funzione il fedele partecipa in maniera più o meno entusiasta, a tratti unendosi al canto con cori (non sempre impeccabili) e danze (sempre improbabili), che hanno quale unico scopo di caratterizzare l'appartenenza, in un crescendo entusiasmante e finale che lascia svuotati di ogni energia e di ogni pensiero negativo. Scrive sempre Augé che che quando il rito si esaurisce si trasforma in mito; inutile dire che anche qui ci siamo, perché quando per ritiro dalle scene o prematura scomparsa del musicista non è più possibile officiare “dal vivo”, ecco la comparsa del mito, sia Elvis, Hendrix o Cobain; con la segreta speranza che prima o poi, anche dopo i tre giorni canonici, l'amato soggetto di culto possa risorgere.

Ps mentre scrivevo queste righe mi è capitato di leggere il blog del cardinal Assante dedicato al concerto di Springsteen. Ogni religione ha i suoi santi, i suoi alti prelati e i suoi modesti curati di campagna: http://assante.blogautore.repubblica.it/2012/06/bruuuuuuuce/




domenica 3 giugno 2012

A love supreme


Il 13 giugno Steve Reich sarà in Italia al Ravenna festival dove presenterà “City Life”; per l'occasione ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ribadisce che il fascino dell'Accademia continua a sfuggirgli”: la sua vita l'hanno cambiata Bach e Beethoven quando aveva 14 anni e qualche anno dopo la musica di John Coltrane. Ricorda anche che per due o tre decenni (quando lui e Philip Glass furono costretti a fare i tassisti per mantenersi) c'è stata una situazione da matti per cui la musica era ristretta, un club dove non ti facevano entrare, e il resto non contava. E poi conclude affermando che fortunatamente ora anche quel muro è crollato: “la musica è ovunque intorno a noi, i bonghi di un suonatore di strada, la voce di un predicatore, una poesia”. Qualche giorno un post sul Facebook di Disco club (uno storico negozio di Genova, aperto dal 1965, uno degli ultimi rimasti e uno dei pochi luoghi in città dove Fabrizio De Andrè non risulta mai essere entrato, peraltro) segnala il commento di due ragazze di fronte ai dischi in vetrina: ”non ne conosco quasi nemmeno uno di questi cd, come fa a non chiudere questo negozio”. A Giancarlo, il proprietario, viene in mente di appendere un cartello, proprio tra quei cd misteriosi ai più: “Lo so, non conosci quasi nessuno dei dischi in vetrina, ma è proprio per questo che sono ancora aperto”. Apparentemente un commento snob, una sorta di targa in cui è ribadito a chiare lettere che l'ingresso al (Disco) club è vietato ai non aventi diritto. Ma un negozio di dischi, ogni negozio, non è mai stato un muro, anzi, è sempre stato una vetrina dove guardare (anche commentando e a volte sognando) e una porta da dove entrare. Certo, il Nick Hornby di “Alta fedeltà” ce lo insegna, la tentazione di rinchiudersi in una torre d'avorio per gli appassionati (e anche per gli esecutori) di musica è sempre molto alta; ma basta fermarsi a guardare oltre apparenze – la vetrina si può rivedere anche uscendo – per capire che invece c'è solo tanta voglia di condividere l'amore supremo per quella cosa bizzarra chiamata Musica; e, a volte, è solo l'incapacità di farlo, a creare apparenti chiusure (il mio genere musicale è meglio del tuo) e malintesi. E poi ammettiamolo: per comunicare bisogna sempre essere in due e in fondo quel negozio, quella vetrina stanno lì a testimoniare che qualcuno il primo passo l'ha già fatto. Ora tocca a chi capita lì davanti, provare a entrare, mettendosi in gioco, anche a costo di rinunciare alle proprie rassicuranti certezze sulla musica (e sul mondo). Aprite quella porta dunque: da sempre, sono benvenuti anche i tassisti, probabilmente nella speranza che tra uno di loro ci sia il nuovo Steve Reich.

Ps questo articolo è stato scritto ascoltando “Cold Spring Harbour” di Billy Joel, uno dei dischi della mia collezione che amo di più, conosciuto grazie a Stefano Bollani che un pomeriggio a Savona, sul palco del Priamar prima di un concerto, me ne cantò tre meravigliose canzoni.

domenica 20 maggio 2012

Ricordo di Donna

Non ho mai comprato un disco di Donna Summer, nemmeno un 45 giri. Non si poteva. La 'disco' (al femminile, dispregiativo, è un genere) era vietata, bollata come strumento con cui il capitalismo corrompeva le masse ingenue, allontanandole dal sol dell'avvenire e dall'imminente rivoluzione. Cazzate, ma questo lo avremmo scoperto solo molto tempo dopo. Il logo della Casablanca (l'etichetta per cui incise Donna Summer fino al 1980, un set cinematografico allestito in un oasi nel deserto, un paio di cammelli, un fortino di sabbia e sei palme con sullo sfondo le montagne dell'Atlante) lo vedevo tra gli scaffali della radio libera in cui mi affacciavo timidamente e sui Lenco L 75/S a cinghia sui quali imparavo a fare il disc-jockey. Perché, anche se alla sinistra non piaceva, per ballare in quegli anni era difficile trovare qualcosa di meglio di “Love to Love You Baby” o di “I feel love”. Per non parlare di “Mac Arthur Park”, “I remember yesterday”, “Hot stuff”, fino a quel singolo del 1979, “No More Tears (Enough Is Enough)", inciso niente di meno che con Barbra Streisand e arrivato dritto dritto al numero uno in tutto il mondo. Mi piaceva, ma non lo ammettevo nemmeno a me stesso; figuriamoci ai compagni del collettivo con cui celebravamo la grandezza di "Fabbrica occupata" o di "La Cantata Rossa Per Tall El Zaatar". Con la fine del periodo Casablanca e il passaggio alla Warner intanto per Donna era cominciato il lento, ma, come sempre, inesorabile declino. Ogni tanto riappariva in un duetto nostalgico, qualcuno riproponeva un suo vecchio successo, un film riprendeva un'irresistibile canzone: i riflettori si accendevano e lei ricominciava a ballare per un altro giro di dance. Qualche anno fa, mentre mi trovavo in vacanza a Parigi, mi sono perso in un negozio di bric-à-brac tra vecchie insegne pubblicitarie, cartoline in bianco e nero, juke-box rotti, frigoriferi della Coca Cola, lampade sbeccate. In un angolo, buttati per terra, un mucchio di dischi, quasi abbandonati; avevo cominciato meccanicamente a sfogliarli con la serena consapevolezza che non avrei trovato niente d'interessante, quando l'occhio era stato attirato da una copertina nera che ben conoscevo: “Thank God It's Friday”, colonna sonora dell'omonimo fiasco cinematografico in cui Donna, nel ruolo di un’aspirante cantante, stava sullo schermo pochi minuti, sufficienti a farle vincere un premio Oscar con “Last Dance”. Ė un doppio, ma dentro ci trovo tre dischi, uno dei quali inciso solo da un lato con una chilometrica versione di “Je t’aime moi non plus”, sospirata proprio da Donna Summer. D'impulso lo compro; finirà nella mia collezione senza mai nemmeno un ascolto. Fino ad oggi, per un tardivo e inutile omaggio a una delle più belle voci del secolo scorso. Last dance.

Post scriptum: ho scritto il mio personalissimo ricordo prima di scoprire che il 13 maggio in un albergo, dopo due concerti al Blue Note di Tokyo in compagnia del suo amico di sempre Steve Crooper, è morto Donald “Duck” Dunn, uno dei più grandi bassisti della storia della musica. (I più attenti ricorderanno che un altro grande bassista, Bernard Edwards, era morto nel 1996 in un albergo di Tokyo, dopo un concerto con gli Chic alla Budokan Arena; sinistri ritorni). A molti il nome di Dunn non dirà niente; forse i più attenti lo ricorderanno nella band che accompagnava John Belushi e Dan Akroyd, i Blues Brothers, che ispirò film omonimo. Alcuni sapranno che aveva suonato in centinaia di meravigliose registrazioni della Stax insieme a Booker T. & Mg's, Sam & Dave, Eddie Floyd, Wilson Pickett, Johnnie Taylor, Rufus and Carla Thomas, Otis Redding. Vicino a lui, sempre, la chitarra di Steve Crooper, che lo ha salutato così: "Today I lost my best friend, the world has lost the best guy and bass player to ever live."

lunedì 7 maggio 2012

Polvere di stelle


Da questa settimana è iniziato il gigantesco progetto di catalogazione on–line della collezione di dischi del compianto John Peel (il disc jockey che dai microfoni della BBC contribuì in maniera determinante alla diffusione del punk e del rock alternativo), scomparso nel 2004. Si tratta di circa 25.000 dischi in vinile visibili (letteralmente) all'indirizzo John Peel Archive over at thespace.org dove è anche già possibile sfogliare i primi 100 titoli della lettera A (il primo è, inevitabilmente, l'omonimo degli A's, l'ultimo è Adam and the Ants; in mezzo ci sono gli A-Ha, gli Abba (!), ma anche il jazz di “Gateway” di John Abercrombie), ascoltarne alcuni (io ho trovato “Save the last Gherkin for me!” di Mike Absalom) e scoprire la cronologia dell'operazione. Affascinante, oserei dire ipnotico, forse per chiunque e non solo per chi, come me, prova un piacere quasi fisico allo sfogliamento del cartone da ellepi. Mentre compulsivamente saltabeccavo da una scheda all'altra, ho iniziato a pensare al rapporto tra musica e memoria, soprattutto in un momento in cui il “fatto musicale” (possiamo definire così la musica allo stato puro) sta per separarsi definitivamente dal “fatto discografico”. Non è la prima volta assistiamo a un cambio di formato – dai tempi della prima registrazione sono molti i supporti che hanno consentito la riproducibilità della musica in assenza di esecutori – ma non credo di sbagliare se affermo che quella a cui stiamo assistendo è una rivoluzione copernicana: niente più rulli di cartone, basta 78 giri dalla busta anonima, scomparse bobine, cassette ed elcaset, ma sopratutto basta ellepi (dei cd preferiamo non parlare, sia visivamente che acusticamente, pallide riproduzioni numeriche e imperfette dell'inarrivabile originale analogico). In realtà i long playing continuano a uscire, in edizione limitata, ma sono già roba da museo, o meglio da collezione (proprio come quella da John Peel). E così la musica registrata che per definizione è memoria allo stato puro - nel momento in cui diventa tale si cristallizza in un episodio che non esiste se non nella riproduzione, consegnandosi definitivamente alla storia e quindi al passato e al ricordo - perde tutto l'apparato iconografico e materico che ne permetteva il mantenimento in vita anche senza l'ascolto (accrescendolo anche di significati ovviamente). Ora la musica non esiste più se non nel momento in cui qualcuno la sente (un ritorno alla purezza delle origini potrebbe dire qualcuno) e bisogna solo prenderne atto. Oppure rifugiarsi in una discoteca ben fornita a vagheggiare sul passato.



domenica 29 aprile 2012

Zorro, Zorro, Zorro è la zeta la firma che lasci


Ancora scosso dal dolore per non essere riuscito a partecipare all'annuale Record Store Day, mi sono tuffato nella settimana resistente, quella che va dal 25 aprile al Primo maggio. Musicalmente il periodo è di difficile interpretazione, tutto stretto com'è tra una giornata dedicata a “Fischia il vento” e “Bella ciao” e un concertone che, giunto alla ventitreesima edizione, fatica a trovare ancora le motivazioni per cui era nato. Quest'anno di unità sindacale non osa parlare più nessuno e la crisi ha colpito duro, se il cast si è ridotto dai trentacinque artisti e gruppi del 2011 ai quindici di quest'anno (anche il peso specifico si è drammaticamente ristretto: l'anno scorso c'erano Lucio Dalla e Francesco De Gregori, quest'anno Caparezza e Marina Rei; la buona notizia è che non ci sono i Modena City Ramblers). Di sicuro affidare a Mauro Pagani la direzione musicale è stata una buona scelta; più rischiosa, sulla carta, l'idea di riarrangiare dodici brani con dodici artisti nell'esecuzione di altrettanti classici di giganti del rock. Chi vedrà, saprà. Per rimanere dalla parte dei deboli contro i potenti, apprendiamo con sollievo che Stefano D’Orazio ha concluso le audizioni del suo nuovo musical “W Zorro”, scritto in collaborazione con l'altro Pooh Roby Facchinetti e atteso per il prossimo autunno. Ad interpretare il misterioso spadaccino che combatte dalla parte dei Peones, sarà l’attore italo-francese Michel Altieri, mentre gli altri protagonisti impareranno a tirare di scherma con un insegnante d’eccezione quale il pluricampione del mondo di spada, Stefano Pantano. Ancora sconosciuta l'identità dell'interprete del personaggio su cui la produzione ha deciso di puntare per il successo del musical, considerando che Rossana Casale sarà la vocal coach dell’intero cast: è evidente che tutto il peso dell'operazione poggerà sulla simpatia e la bravura di chi si calerà nelle vesti del servo sordo-muto Bernardo. Broadway trema nell'attesa.

lunedì 16 aprile 2012

L is for Lover


Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo; ammesso che qualcuno se ne ricordi la canzone (ormai del 1986) di Al Jarreau non c'entra. Qui si parla di Ligabue e Litfiba. Il rocker di Correggio, venerdì 13 aprile ha pubblicato (per Einaudi, non sottovalutiamolo) "Il rumore dei baci a vuoto", libro "nel quale l'artista torna alla sua prima passione di scrittore: il racconto". Così recita il comunicato che si premura di specificare che si tratta di "tredici storie minute e profonde come possono esserlo le emozioni o le ferite, che si leggono d'un fiato ma lasciano una scia lunga nei pensieri del lettore". Ben detto, non c'è che dire, ma già il titolo non dava adito a dubbi. Dalla scia agli show: a luglio solo cinque concerti (Londra, Locarno, Cividale del Friuli, Taormina e Napoli); forse per riprendere le emozioni o le ferite inferte dal libro, il tour è stato chiamato "Sotto Bombardamento - Rock In 2012" , "essenziale, più rock, meno spettacolo e una scaletta a sorpresa". Al Liga, in rigoroso ordine alfabetico, seguono i Litfiba: sempre venerdì 13 (in barba alla superstizione; ma siamo rocker, mica signorine) è partito il Grande Nazione Tour 2012, che prende il nome dall'album appena pubblicato, secondo capitolo musicale di una trilogia sulla Nazione (una roba che nemmeno Hegel aveva mai tentato). Data da non perdere quella del primo giugno in cui Ghigo e Piero saranno per la prima volta live allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, come da invito in tinta viola per la conferenza stampa di lunedì 16, con tanto di direttore esecutivo della Fiorentina e un calciatore (al momento sconosciuto, si vedrà com'è andata la domenica); anche in quell'occasione, come in ogni città, 15 operai 15, cassintegrati o in difficoltà economica, assisteranno gratis al concerto
Non sappiamo come verrano scelti i fortunati, ma la collaborazione con le sedi sindacali CGIL delle città toccate dal tour non lascia dubbi sulla serietà e sulla correttezza delle selezioni; e sull'anti-retoricità dell'iniziativa. Non c'è che dire, con due L così, il rock italiano dorme sonni tranquilli. .


lunedì 9 aprile 2012

Rain and tears are the same


Verrebbe voglia di parlar di Pier Mosca, cantante varesotto con all'attivo un bel singolo (“Kooly noody”, raffinato gioco di pronuncia), inciso con Enzo Iachetti (ha dichiarato di averlo incontrato nei corridoi della sua casa discografica, il Pier gli avrebbe chiesto di registrare insieme per beneficenza e lui non sa dir di no quando si tratta di cause nobili) e poi un album (“Tra dire e tradire”, dieci tracce tra cui spicca “Elvis”, evidente esempio musicale) prodotto da Immaginazione s.r.l. (toh, proprio l'etichetta di Iachetti). Ma lasciamo che la giustizia faccia il suo corso e ci spieghi davvero se Piero Moscagiuro, poliziotto in aspettativa, finito a lavorare con un contratto alla Vicepresidenza del Senato, abbia davvero ricevuto 130 mila euro da Rosi Mauro, la segretaria del Sindacato Padano di cui il nuovo re del 'rackenroll' sarebbe il compagno, anzi “il gigolò, perché in fondo quello è” come da intercettazione agli atti tra Nadia Dagrada a Francesco Belsito.

Invece parliamo di un film in cui di musica ce n'è davvero poca, tutto avvolto com'è nel silenzio assordante di una verità negata; ovviamente è “Romanzo di una strage”, al centro di roventi polemiche e di un non confortante afflusso di pubblico, quasi a sancire che la separazione tra classe politica e società civile si sia replicata, allontanando definitivamente gli opinion-makers dalla gente qualunque. Secondo quanto scrive Christian Raimo in un articolo sul blog di Minimum Fax (http://www.minimaetmoralia.it/?tag=christian-raimo) la colonna sonora di Franco Piersanti “perennemente angosciante è come se togliesse vita alla rappresentazione dei fatti per fare emergere invece una strana vitalità di inconsci impazziti”. Vero, ma il racconto, volutamente anossico (una scelta estetica e quindi culturale), non è lì per fare chiarezza, per mettere la parola fine a un dramma che dura da più di quarant'anni; semmai per instillare dubbi, provocare il dibattito (operazione parzialmente riuscita). Non un cinema normativo e dogmatico (come quello 'politico' degli anni '70 di Petri e Rosi, in cui la tesi, magari esatta, veniva portata fino in fondo alle sue estreme conseguenze), ma un cinema 'aperto' all'interpretazione. La musica si adegua, sia nella colonna originale che nelle poche canzoni prescelte, una di Patty Pravo, una di Raffaella Carrà; o negli oggetti per ascoltarla, come il radiofonografo Brionvega che fa bella mostra di sé in casa del commissario Calabresi (sopra il quale a un certo punto si intravedono molte copertine di dischi di cui purtroppo non si indovinano i titoli) o la radio che trasmette “Rain and Tears” degli Aphrodite's child (un 45 giri pubblicato nei giorni del Maggio francese che diventò suo malgrado una colonna sonora degli avvenimenti di quei giorni). Su quella pioggia e su quelle lacrime si chiude il film, con il corpo di Calabresi riverso a terra, drammatica testimonianza di un paese incapace di verità (che è sempre sinonimo di democrazia) ormai da troppi anni.

lunedì 2 aprile 2012

C'è chi dice no?


Mentre da settimane prosegue il dibattito innescato dal manifesto sulla cultura pubblicato dal Sole 24 Ore il 19 febbraio scorso, Vasco Rossi è entrato con tutti gli onori al Teatro alla Scala di Milano musicando il balletto in scena dal 31 Marzo (la prima) al 13 aprile (per la completezza dell'informazione, libretto e musiche di Vasco, coreografie di Martha Clarke, arrangiamenti per orchestra sinfonica del maestro Celso Valli). Nella stessa settimana tutti i riflettori si sono accesi sulla più grande cantante italiana: no, non Mina ("Se parliamo di jazz e 'spirleggiate', la più grande è lei; quella che canta in modo pastoso, naturale, sono io''), bensì la funambolica Iva Zanicchi. L'indimenticata presentatrice di "Ok il prezzo è giusto", il 26 marzo nel corso di un programma radiofonico ha dichiarato che a Mediaset non le danno una trasmissione televisiva perché lì "lavorano solo comunisti". Tre giorni dopo l'eurodeputata PDL è volata a Bruxelles per una performance dedicata all'amicizia italo-belga nel quadro di una serata di beneficenza organizzata dall'associazione Amici della Banca Monte Paschi Belgio con il patrocinio della stessa banca e dell'ambasciata d'Italia. Sul palco del Teatro Saint-Michel, "alla presenza del vice-presidente della Commissione Ue Antonio Tajani, di numerosi parlamentari europei e oltre ottocento spettatori il concerto e' stato aperto dalla variopinta Cialtronight Band di Max Busuoli con una serie di classici della disco music. La serata presentata dall'eurodeputata Elisabetta Gardini è proseguita con i cavalli di battaglia della Zanicchi che tra un pezzo e l'altro ha intrattenuto e coinvolto il pubblico con la sua verve emiliana. Sul palco, per una esibizione estemporanea dedicata a Vasco Rossi, è salito anche l'europarlamentare Tiziano Motti". Intanto il dibattito continua, sulla necessità di una vera rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura, sugli sponsor privati, sul ruolo dello Stato, su...

lunedì 26 marzo 2012

A teatro la musica è di troppo


All'inizio di tutto c'è il teatro-canzone di Giorgio Gaber: una forma probabilmente mitologica, per molti anni considerata estinta. Poi i primi avvistamenti, sparsi qua e là per la penisola: all'inizio in un piccolo festival portato avanti dai legittimi eredi in quel di Viareggio, dove si avvicendavano cantanti, attori, comici, tutti impegnati nel far rifiorire il mito del capostipite. Poi una pletora di imitatori più o meno in buona fede, alimentati anche dall'opportunità di inserirsi in un circuito teatrale e musicale a costi produttivi decisamente ridotti. Se non il primo, Giulio Casale è stato sicuramente il più mimetico: in "Polli d'allevamento" si calò nei panni del Gaber Giorgio, fino a ripeterne didascalicamente i movimenti, le espressioni, i gesti. Da quel momento si moltiplicarono le gaberizzazioni e oggi l'idea è stiracchiata in ogni sua possibile applicazione: il cantante da solo in scena a metà tra concerto e monologo (Rocco Papaleo, ancora Giulio Casale) lascia il posto al cantante che fa teatro tout-court (Simone Cristicchi), al cantante con lo scrittore, meglio se con pretese filosofiche (Gianmaria Testa e Erri De Luca), al cantante con l'attore (ancora Gianmaria Testa e Giuseppe Battiston: "Il pitone"), all'attore con il musicista (Elio Germano e Theo Teardo: "Viaggio al termine della notte"), al cantante con l'attrice che nel frattempo è diventata cantante (Mauro Ermanno Giovanardi e Violante Placido), al giornalista musicale con il cantante (Massimo Cotto ancora con Mauro Ermanno Giovanardi che deve averci preso gusto: "Chelsea Hotel"), fino al regista che interpreta monologhi tratti dai suoi film, con le musiche eseguite dall'orchestra (Nanni Moretti e le musiche di Nicola Piovani e Franco Piersanti). Questo solo per rimanere agli spettacoli attualmente in scena. I risultati, limitatamente ai titoli visti (e cioè tutti quelli citati, tranne i due con Giovanardi e a quello di Moretti), modesti se non imbarazzanti: operazioni costruite sulla carta, didascaliche e retoriche, in cui si resta a metà del guado, tra teatro e concerto, a dimostrazione che due malati cronici messi insieme non fanno mai un paziente sano.

Il critico musicale, pt. 2

Premessa: tre settimane fa abbiamo pubblicato la prima parte di questo breve vademecum per critici musicali, descrivendo il comportamento da tenere in occasione della presentazione di un disco. Ora è la volta di un'altra situazione topica, l'ascolto in anteprima di un album. Con la determinante avvertenza che Critico Musicale non si nasce e tantomeno si diventa: ci si considera tale e stop.
Un'importante etichetta predispone l'ascolto in anteprima del nuovo album di un celebre musicista straniero. Siete riuniti in una stanza, in quattro-cinque insieme all'ufficio stampa. Quando questi vi chiederà se desiderate qualcosa dal bar, non trinceratevi dietro un terribile "sono a posto così" o in un socialdemocratico caffè; esagerate senza pietà: "Grazie, sono uscito di fretta e non ho fatto colazione, prenderei una spremuta d'arancia, un cappuccino e un croissant" con l'avvertenza, se siete a Roma, di dire "cornetto". Nell'attesa non fate l'errore di parlare del disco che state per ascoltare, né tantomeno di informarvi di chi avete di fronte. Computate nervosamente il vostro smartphone (niente iPad per favore) o un MacBook Air da 11 pollici. Se vi chiedono come vi trovate, rispondete pure: "È perfetto, leggerissimo, la batteria dura tantissimo, lo metti ovunque" (Anche nel bagagliaio della macchina, ma attenzione perché da lì lo rubano facilmente). Se inoltre qualche sprovveduto vi fa notare che non ha il lettore CD, voi replicate sconcertati che ormai nessuno ascolta più CD, ma solo vinile o mp3. Quando comincia l'ascolto prendete il comunicato che vi siete fatti nel frattempo stampare ("in mezzo a tutte quelle mail ci metto un'ora a ritrovarlo", lasciando intendere che per voi la funzione search è solo un inutile fastidio) e con una stilografica, meglio se con inchiostro 'blu mari del sud', scribacchiate qualcosa a cadenza regolare. Non replicate ai commenti, ma quando individuate la canzone giusta calate una sentenza, lapidaria e tombale. Basta aspettare, in ogni disco oramai c'è almeno una canzone che fa schifo: al commento fate seguire, "questa ai tempi dell'ellepi l'avrebbero lasciata fuori".
Alla fine dell'ascolto ritenervi comunque moderatamente soddisfatto (in genere si tratta di musicisti molto importanti, inutile e affannoso prenderne le distanze). Quando il discorso comincerà a scivolare sui ricordi personali relativi all'artista in questione, quasi a fatica rammentate di quando, molti anni prima (ovviamente abbiate l'accortezza di incrociare con Google date e tournée) lo avete visto negli States (anche se l'artista è inglese), in un piccolo teatro stracolmo durante l'inevitabile viaggio 'Coast to Coast' che avevate fatto affittando una macchina con tre amici (lasciate cadere un "uno è morto di droga, quanti se n'è portati via della mia generazione....").
Da qui trasferitevi ai noti sentieri della malinconia ("un altro Frank Zappa non ci sarà più") e del rimpianto ("in Italia non c'è mai stato un luogo adatto ai concerti rock). Poi riprendete le vostre misere cose e salutando sbrigativamente tutti i presenti scomparite nel nulla da dove siete venuti.

lunedì 12 marzo 2012

I cd bene-rifugio


Entro in macchina e noto subito qualcosa di strano: il biglietto da visita di Disco Club (ndr: la Musica, a Genova, dal 1965), quello che metto sul cruscotto quando parcheggio fuori dai posti di proprietà del negozio, è per terra, tra il freno e la frizione. Strano. Lo rimetto al suo posto, nel tascone laterale, senza pensarci troppo, lo avrò fatto cadere scendendo. Sono quasi le due di notte, accendo la radio, c'è "Girl from Ipanema" cantata da una che sembra Amy Winehouse, ma chissà se lo è. Prendo un cd dal vano centrale, scelgo You Say France & I Whistle (titolo che arriva dritto dritto da di Van Morrison). Ultimamente è il disco che ascolto di più, perlomeno della decina di quelli che tengo in macchina. Posteggio, faccio per prendere il permesso di sosta relativo alla mia zona e non lo trovo; mi cade l'occhio sul posto del passeggero: è sul sedile, abbandonato. Lo prendo e lo guardo con attenzione: sì, è lui, ma perché è lì? Il sospetto si insinua come una goccia di pioggia invernale nel collo; mi giro e il seggiolino porta-bambini è al suo posto. Scendo, apro il bagagliaio e il dubbio diventa certezza: il MacBook Air comprato solo due mesi prima, non c'è più. Guardo le catene da neve, l'ombrello per le emergenze, lo spray per fare non so cosa che mi hanno regalato al primo tagliando, tutti ovviamente ignorati. Resto così una trentina di secondi, sperando che dal buio emerga la sagoma nera dello zainetto di pelle dove riposava nella sua custodia, ignaro e inerme, il mio fedele compagno, ma ovviamente non succede niente. Mi accascio, la testa appoggiata al volante ripensando a quello che c'era dentro: il computer appunto (e un universo dentro), JazzMan di marzo, un'intervista a Berlinguer di Ferdinando Adornato su Orwell appena comprata, le mie due stilografiche preferite (una Montblanc Mozart e una Lamy), Musica Jazz, il numero con il cd di Fresu che mi ha regalato il suo manager Vic Albani, oggi a Radio2 mentre ascoltavamo Paolo e Omar Sosa che improvvisavano intorno alle chiacchiere di Massimo Cirri e Paolo Maggioni. E il mio hard-disc da 500 giga pieno di musica. C'erano tutti i bootleg di Jeff Buckley, il cofanetto dei singoli della Motown, quello da 65 cd che ha quasi dissanguato Carletto Aldrovandi, migliaia di dischi che non avrei mai ascoltato, la cui presenza però mi confortava, come fossero possibilità che la vita ancora mi offriva. Svaniti tutti. Basta direi, le chiavi di casa fortunatamente erano nella giacca. Basta e avanza direi anche. Poi mi guardo in giro e vedo che sono spariti anche i Ray Ban da sole (gli stessi che l'appuntato Strippoli si toglierà dal naso per vedere come si scrive la marca, il giorno dopo al commissariato per la denuncia), il libretto e il foglio della circolazione della macchina. E mi cade l'occhio sul vano porta-cd: ci sono tutti. I primi due di Elvis Presley ristampati in deluxe edition, il "Live In Marciac" di Brad Mehldau, "Red" dei King Crimson, il digipack di You Say France, il nuovo di Christian Alati (me lo ha dato Nicola, deve ancora uscire, bellissima confezione), due vecchi dischi di John Martyn appena comprati su consiglio di Fausto, l'ultimo Tim Berne per ECM. Non li hanno presi. Non avrebbero proprio saputo cosa farne.

lunedì 5 marzo 2012

Ah, io sarei lo stronzo, quello che guarda troppo la televisione


Ore dodici e trentadue del primo marzo. L'ANSA batte un'agenzia flash: E' MORTO LUCIO DALLA. Da quel momento sul monitor sarà un accavallarsi di dichiarazioni, fino all'ultima, alle 21:18, di cui riporto tutti i titoli, aggiungendo solo l'orario di arrivo e l'eventuale identità del dichiarante. Il documento completo con le dichiarazioni integrali è a disposizione di chi lo richieda.

12:48 AMICO FOTOREPORTER, IERI SERA MI HA CHIAMATO (Roberto Serra, bolognese amico storico di Lucio Dalla e fotoreporter di professione)
12:51 VELTRONI "VALANGHE DI RICORDI" (Walter Veltroni su Twitter)
12:56 RON IN LACRIME PER SCOMPARSA AMICO (Ron al telefono in lacrime non è riuscito a parlare
12:57 FORMIGONI "RICORDEREMO SEMPRE LE TUE BELLE CANZONI" (Roberto Formigoni su Twitter).
13:02 VERDONE, CONTENTO DI AVERGLI DEDICATO BOROTALCO (Carlo Verdone commenta a caldo la scomparsa).
13:03 JOVANOTTI SU TWITTER, DAVVERO NON POSSO CREDERCI (solo poche frasi sulla pagina Twitter di Lorenzo Jovanotti)
13 04 VITA (PD): HA ILLUMINATO LA SCENA CULTURALE ITALIANA E INTERNAZIONALE (in una nota il senatore del Pd Vincenzo Vita, Vice Presidente Commissione Cultura Senato)
13:06 VENDOLA,UN AMICO DELLA PUGLIA, RIMARRA' NEI CUORI (il governatore
pugliese Nichi Vendola su Twitter)
13 07 MOCCIA: UN UOMO RICCO DI CREATIVITA' E FANTASIA (il ricordo di Federico Moccia)
13 08 IL CORDOGLIO DEL BOLOGNA CALCIO (tramite il suo sito internet)
13 10 DE GREGORI, MOMENTO TRISTISSIMO (l'ufficio stampa di Francesco De Gregori, per conto dell'artista che non vuole rilasciare ulteriori dichiarazioni)
13 11 PISICCHIO (API), CI HA LASCIATO UN POETA (Capogruppo di Alleanza per l'Italia alla Camera)
13 11 CLAUDIA ENDRIGO, MI MANCHERAI E SALUTAMI PAPA' (figlia di Sergio)
13:12 BAUDO "SONO DISTRUTTO, ERA BUONO E GENEROSO" (Pippo Baudo a Sky Tg24)
13:13 B.CRAXI,PIANGO L'AMICO E IMMENSO UOMO DEL NOSTRO TEMPO (Bobo Craxi)
13:14 CASINI "HA FATTO SOGNARE INTERE GENERAZIONI" su Twitter il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini)
13:17 CASELLI "NON SI FERMAVA MAI" (Caterina Caselli su Sky Tg24)
13 18 CHITI, "CARO AMICO TI SCRIVO... COSI' LO RICORDERO'" (il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, sulla sua pagina Facebook)
13:20 LA RUSSA "A RAGALNA SU ETNA UNA TARGA LO RICORDERA' SEMPRE" (su Twitter Ignazio La Russa)
13:21 RAMAZZOTTI "CIAO GRANDE LUCIO" (Eros Ramazzotti su Twitter)
13 24 RENZO ARBORE, SONO TREMENDAMENTE RATTRISTATO (Renzo Arbore in una intervista al Tgblu, emittente di Foggia)
13:23 CARBONI "UN LUTTO IMMENSO" (Luca Carboni su Twitter)
13:23 CURRERI, SONO TROPPO DISTRUTTO DAL DOLORE (Gaetano Curreri, leader degli Stadio, fa sapere il suo stato d'animo attraverso il proprio staff)
13 24 DA CAMUSSO "UN SORRISO, UN FIORE E UNA LACRIMA" (su Twitter il segretario della Cgil, Susanna Camusso)
13:25 MANNOIA "OGGI SIAMO TUTTI UN PO' PIU' SOLI" (Fiorella Mannoia su Twitter)
13 26 EX SINDACO ISOLE TREMITI, E' SEMPRE STATO UN ISOLANO (l'ex sindaco delle Isole Tremiti, Giuseppe Calabrese)
13:26 ROSSI: DISPERATO EROTICO STOMP FRA MIE CANZONI PREFERITE (Valentino Rossi suTwitter da Sepang)
13:26 BERSANI: SCOMPARE POETA E STRAORDINARIO INNOVATORE (il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani)
13:27 PDCI: MUORE GRANDE ARTISTA, SUA ULTIMA CANZONE DI ENORME LIVELLO (Flavio Arzarello, responsabile informazione del Pdci)
13:27 LUCIO DALLA: PUPI AVATI, SCIOCCATO, STOP AL SET INSIEME NELLA DIXIE JAZZ BAND POI AMICI PER SEMPRE (Antonio Avati sul set a Roma)
13:27 LO CHOC DI MILLY CARLUCCI, L'AVEVO ABBRACCIATO A SANREMO
13:29 VENDITTI: MORTO UN COMPAGNO DI VITA (Antonello Venditti)
13:29 RENGA, CI CONSOLA IL BELLO CHE HA LASCIATO (Francesco Renga)
13:30 BOCCHINO (FLI), GRANDE ARTISTA E GRANDE ITALIANO (su Twitter il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino)
13:32 CITTADINI ISOLE TREMITI, ANCORA NON CI CREDIAMO (Elio Lomonaco dipendente della pensione 'Belvedere' di San Nicola, una delle Isole Tremiti)
13:33 COSTANZO, ERA LA COLONNA SONORA DELLA NOSTRA VITA (Maurizio Costanzo)
13:33 CARONE, LA SUA MUSICA RESTERA' NELLA STORIA (Pierdavide Carone sulla sua pagina Facebook)
13:35 CAPEZZONE: ARTISTA INDIMENTICABILE (Daniele Capezzone, portavoce del Pdl)
13:36 ANCHE L'AMBASCIATA USA LO RICORDA SU TWITTER (sul suo account Twitter l'ambasciata americana in Italia)
13:37 PAUSINI INCREDULA, A 8 ANNI CANTAI DAVANTI LUI CANTANTE SU TWITTER, SUO TALENTO RESTERA' CON NOI (Laura Pausini commenta su Twitter)
13:37 ALBANO, LA MUSICA DEL 'PICCOLO GRANDE UOMO' CI PARLERA' SEMPRE =
I GRANDI SE NE VANNO SOLO CON IL CORPO, SUE PAROLE CI FARANNO COMPAGNIA (Albano Carrisi)
13:37 NINO D'ANGELO, UN GRANDE, FU TRA MIEI PRIMI FAN (Nino D'Angelo)
13:38 L'AVVOCATO: NON AVEVA MAI AVUTO NESSUN PROBLEMA CARDIACO (l'avvocato di Lucio Dalla Eugenio D'Andrea)
13:39 VEDOVA PAVAROTTI, 'STRAVOLTA, MI FU VICINO' 'GRANDISSIMO ARTISTA, AMICO DI LUCIANO CON SENSIBILITA' ENORME' (Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti)
13:39 ROTONDI: NE HO UN BEL RICORDO (Gianfranco Rotondi)
13:40 MORANDI "GRANDISSIMO AMICO E ARTISTA UNICO" (Gianni Morandi al Tg1) 13:40 DE LAURENTIIS: ADORABILE UMANAMENTE E COME ARTISTA (il presidente del Napoli e noto produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Sky)
13:42 CECCHETTO "PARADISO HA GENIO IN PIU'" (Claudio Cecchetto su Twitter)
13:42 DE MAGISTRIS, PERDIAMO UN POETA (il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris su Twitter)
13:43 GERRY SCOTTI "TUA MUSICA RESTERA' PER SEMPRE" (Gerry Scotti su Twitter)
13:43 EMMA, UNA GRANDE PERDITA PER LA MUSICA ITALIANA = LA VINCITRICE DI SANREMO SCRIVE SU TWITTER, CHE TRISTE GIORNATA (su Twitter la vincitrice dell'ultimo Sanremo, Emma Marrone)
13:43 RUSCONI: ERA UN POETA, UN INTERPRETE AUTENTICO (a nome dei senatori
Pd della commissione Cultura del Senato, il capogruppo Antonio Rusconi)
13:46 GIAMBRONE (IDV): PERDITA GRAVE PER MONDO DELLA MUSICA E DELLA
CULTURA (il capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Cultura al Senato, Fabio Giambrone)
13:47 FUTURE FILM FESTIVAL "GRANDE TRISTEZZA" (Gli organizzatori e lo staff del Future Film Festival)
13:49 VECCHIONI, UNO DEI GRANDI DELLA CANZONE D'AUTORE (Roberto Vecchioni)
13:51 FINARDI "SEMBRAVA ETERNO. FIERO E IRONICO, SALUTAMI CARUSO" (Eugenio Finardi in una nota)
13:51 CENTRELLA, PROFONDO CORDOGLIO, ERA GRANDE POETA (segretario generale Ugl, Giovanni Centrella su Twitter)
13:56 ROVERSI MONACO, DOVEVAMO FARE FONDAZIONE INSIEME VISTO L'ULTIMA VOLTA 5 GIORNI FA, MORTE E' NOTIZIA DURISSIMA (Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazione Carisbo)
13:57 PAPALEO: SONO DISPERATO, CONIUGAVA MUSICA E POESIA "ERO UN SUO DEVOTO, HO AVUTO IL PRIVILEGIO DI ABBRACCIARLO" (Rocco Papaleo raggiunto al telefono da Radio Città Futura)
13:57 MARA VENIER, OGGI L'ITALIA PERDE UN ARTISTA VERO = 'ANCORA NON CI CREDO, A SANREMO STAVA BENISSIMO' (Mara Venier)
13:57 EMILIANO, INFINITA TRISTEZZA (Michele Emiliano, sindaco di Bari, su Twitter)
13:58 DALLA CHIESA: ORA POTRAI DIRCI COM'È PROFONDO IL MARE (Rita Dalla Chiesa sul suo profilo di Twitter)
14:01 RAISI (FLI): E' STATO UN GRANDE BOLOGNESE (il deputato di Futuro e Libertà, Enzo Raisi)
14:02 PEPPINO DI CAPRI, IO IL PRIMO A SENTIRE 'CARUSO' = VENNE DA ME E LA CANTO' AL PIANOFORTE, RIMASI SENZA PAROLE (Peppino di Capri)
14:02 RED RONNIE, STASERA QUATTRO ORE WEB TV PER LUI (Red Ronnie)
14:02 VANONI, UN VUOTO A CUI NON RIESCO A CREDERE (Ornella Vanoni su Twitter)
14:08 SINDACO, ERA ORGOGLIO DI BOLOGNA NEL MONDO (il sindaco di Bologna, Virginio Merola)
14:08 INTER "SPORT AVEVA TROVATO IN LUI UN GRANDE INTERPRETE" (una nota pubblicata sul sito della società nerazzurra)
14:08 SCHIFANI "AUTORE STRAORDINARIO DI BRANI INDIMENTICABILI" (il presidente del Senato, Renato Schifani
14:08 PRES.CONSIGLIO PUGLIA, DIFENSORE MARE PUGLIESE (il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna)
14:09 VIRTUS BOLOGNA, LO RINGRAZIAMO PER SUA GRANDE ARTE E PASSIONE (Claudio Sabatini, presidente della Virtus Bologna di basket)
14:09 GASPARRI: RICORDO ESORDIO A SANREMO. COLONNA SONORA MIA GENERAZIONE (su Facebook il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri)
14:10 DONINI (PD BOLOGNA), SUA MORTE CI LASCIA ATTONITI = ''ERA CONVINTO SOSTENITORE DELLE NUOVE GENERAZIONI" (il segretario del Pd di Bologna)
14:12 NAPOLITANO, RICORDO UN ARTISTA FORTE E ORIGINALE (Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in un messaggio)
14:12 PISAPIA: "SEMPRE NEL NOSTRO CUORE E DEI MILANESI" (il sindaco di Milano Giuliano Pisapia),
14:12 PROVINCIA BOLOGNA, CITTA' PERDE UNA DELLE FIGURE CULTURALI PIU' RAPPRESENTANTIVE (la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti)
14:13 MALGIOGLIO, E' VENUTO A MANCARE UN GIOIELLO = 'E' ANDATO VIA T ROPPO PRESTO' (Cristiano Malgioglio)
14:14 SANGIORGI, NELLA SUA VOCE E NEI SUOI TESTI L'UMANITA' E L'INFINITO = IL QUELLO DI CUI AVEVO BISOGNO (Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro su Twitter)
14:15 MELUCCI (EMILIA ROMAGNA): VUOTO DIFFICILMENTE COLMABILE. BASITI E ESTERREFATTI DA NOTIZIA INASPETTATA (Maurizio Melucci, assessore regionale al Commercio e Turismo dell'Emilia Romagna)
14:16 PUPO, UN CARO AMICO E UN VERO ARTISTA, MI MANCHERA' (Pupo su Twitter)
14:16 LA SCRITTRICE MARAINI, GRANDE TALENTO SENZA ARIE DA DIVO = ''HO AMATO IN MODO PARTICOLARE LA SUA CANZONE NUVOLARI'' (Dacia Maraini)
14:16 PROVINCIA RIMINI; GRAZIE LUCIO, PER SEMPRE (l'assessore al Turismo della Provincia di Rimini, Fabio Galli)
14:17 ORFINI (PD), SCOMPARE UN ARTISTA STRAORDINARIO (Matteo Orfini, responsabile Cultura e informazione del Pd)
14:17 ALFANO "DOLORE PER SCOMPARSA DI UN VERO GRANDE" (il segretario del Pdl Angelino Alfano su Twitter)
14:18 ERRANI, SCOMPARE UN GRANDE EMILIANO (il presidente della Regione Emilia
14:20 BELISARIO (IDV), COLONNA SONORA DI TANTE GENERAZIONI (sul suo profilo Twitter il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario)
14:20 GASPERINI: "GRAVE PERDITA PER CANZONE ITALIANA" (in una nota l'assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma, Dino Gasperini)
14:21 I POOH: SEMPRE IN EQUILIBRIO PERFETTO, SUO LAVORO UN'ARTE. AMICO E FRATELLO DI TUTTI QUELLI CON CUI HA LAVORATO (in una nota i Pooh)
14:24 IDV: HA CONIUGATO SENSIBILITA' E IMPEGNO CIVILE (in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando)
14:31 GRILLINI (IDV), CANTAVA LA LIBERTA' DI AMARE (in una nota il responsabile diritti civili e associazionismo dell'IdV, Franco Grillini)
14:31 FINI "PROTAGONISTA PANORAMA MUSICALE E CULTURALE" (Il presidente della Camera Gianfranco Fini) ha
14:31 RIVISTA SAN FRANCESCO,SE NE VA CANTAUTORE DI DIO (la rivista San Francesco Patrono d'Italia sul suo sito web)
14:32 NARDUCCI (PD): MESSAGGERO DELL'ITALIANITA' NEL MONDO (Franco Narducci)
14:33 LORENZA LEI: UN POETA ANTICONFORMISTA (il Direttore Generale della Rai, Lorenza Lei)
14:38 I BARISTI ,"ERA UN AMICO, NON SI SENTIVA UNA STAR" (Riccardo, uno dei baristi di "Rick e Max", il baretto di via D'Azeglio di fronte al numero 42 dove Dalla aveva uno studio di registrazione)
14:38 DE SCALZI (NEW TROLLS), L'AVEVO VISTO TREMANTE UNA PERSONA GENIALE, BRILLANTE E DIVERTENTE (Vittorio De Scalzi, storico leader dei New Trolls)
14:38 NICCOLÒ AGLIARDI: MI HA INSEGNATO AD AMARE LE PAROLE (Niccolò Agliardi)
14:40 RENZI "AMAVO TUO ENTUSIASMO" (il sindaco di Firenze Matteo Renzi su Twitter)
14:40 MAZZI, HO AVUTO LA NOTIZIA DA MORANDI E HO PIANTO (il direttore artistico
dell'ultimo Festival di Sanremo, Gianmarco Mazzi)
14:40 GIULIO CASALE: A TRATTI LUCIO È STATO UN GENIO (Giulio Casale)
14:42 CERA, IL SUO RICORDO VIVRA' NELLE STRADE DEL GARGANO (Angelo Cera, sindaco di San Marco in Lamis, paesino del Gargano)
14:42 FACCHINETTI "CIAO CARO AMICO" (Francesco Facchinetti su Twitter)
14:46 SAMUELE BERSANI, SONO SCONVOLTO ERA IL MIO MAESTRO (Samuele Bersani sulla sua pagina Facebook)
14:46 SAL DA VINCI: LA MUSICA ITALIANA PERDE UN SUO ACCENTO (Sal Da Vinci)
14:46 RITA PAVONE, PERSONAGGIO UNICO, UN PEZZO DI STORIA ITALIANA = ABBIAMO PERSO GRANDE MUSICISTA E COMPOSITORE (Rita Pavone)
14:46 COLLINA E' UN PEZZO DI BOLOGNA CHE SE NE VA" (l'ex arbitro internazionale Pierluigi Collina ai microfoni di Sky)
14:47 TULLIO DE PISCOPO: LE NOSTRE VACANZE INSIEME ALLE TREMITI (Tullio De Piscopo, grande amico di Lucio Dalla)
14:52 ATENEO BOLOGNA, "PERSO UNO DEI PIU CARI LAUREATI" (Ivano Dionigi, Rettore dell'università' di Bologna)
14:52 CHIAMBRETTI, UN GENIALE VISIONARIO (Piero Chiambretti)
14:52 FIMI "PERDIAMO IMMENSO PROTAGONISTA MUSICA ITALIANA" (le parole del Presidente di Fimi, Enzo Mazza)
14:54 GNUDI, PERDO UN CARO AMICO (il ministro per i rapporti con le regioni, il turismo e lo sport, Piero Gnudi)
14:54 IL CRITICO LETTERARIO FERRONI, CANZONI CON FORMULE PROVERBIALI = ''UN LINGUAGGIO SEMPLICE CHE PERO' APRE PROSPETTIVE INASPETTATE'' (il critico letterario Giulio Ferroni, professore di storia della letteratura italiana all'Università La Sapienza di Roma)
14:54 CIOCCHETTI: "AVRÀ SEMPRE POSTO PRIMO PIANO IN OLIMPO MUSICA" (in una nota, il vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti)
14:56 DIRETTORE CULTURALE MONTREUX, SUA MORTE E' "UNO CHOC" (il direttore della stagione culturale di Montreux, Pascal Pellegrino,
14:56 PODESTA', CI MANCHERA' SUA POESIA APPREZZATA DA MOLTE GENERAZIONI (il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà)
15:02 FRANCESCHINI, GIORNO DI TRISTEZZA E DOLORE VERO (il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini)
15:02 GIANNA NANNINI, LO ASPETTO IN PIAZZA GRANDE (Gianna Nannini)
15:02 LAURO (PDL), SCOMPARE GRANDE MAESTRO MELODIA ITALIANA (Raffaele Lauro, senatore del Pdl
15:02 DE MARIA (PD), CI LASCIA UN BOLOGNESE AMATO NEL MONDO "HA TRACCIATO SEGNO PROFONDO NELLA VITA CULTURALE DEL PAESE" (l'esponente del Pd Andrea De Maria)
15:05 PETRUCCI, ADDIO A GRANDE ARTISTA E AMANTE DELLO SPORT (il presidente del Coni, Gianni Petrucci)
15:09 LUPI "OGGI CONOSCERAI RISPOSTA A 'COSA SARA'?" (Maurizio Lupi, Pdl, su 15:13 DARIO FO, E' STATO FONDAMENTALE PER LA MUSICA ITALIANA = "NON E' STATO UN CANZONETTISTA MA UN MUSICISTA AD ALTISSIMO LIVELLO" (Dario Fo)
15:21 PROTTI (AGIS) "PERDIAMO GRANDE ARTISTA" (il presidente dell'Agis, Paolo Protti).
15:23 DI VAIO, VERO TIFOSO CON LA PASSIONE PER IL BOLOGNA = IL RICORDO DEL CAPITANO GIALLOBLU' (Il capitano del Bologna, Marco Di Vaio, dal sito ufficiale della società)
15:28 SERIE A E LEGADUE BASKET "SE NE VA UN GRANDE AMICO"
15:35 MINGARDI, ERA ALLEGRO E PIENO DI PROGETTI (Andrea Mingardi, artista bolognese e amico di lunga data di Lucio)
15:35 FOLLINI "SUA MUSICA AUTOBIOGRAFIA DI UN PAESE" (su Twitter Marco Follini, senatore del Partito Democratico)
15:35 RUGGERI "GLI PIACEVA PRENDERE IN CONTROPIEDE COME OGGI" (Enrico Ruggeri su Facebook)
15:36 BAGLIONI, HA VISSUTO CON LA VOGLIA DI STUPIRE (Claudio Baglioni)
15:38 DIRETTORE ORCHESTRA SANREMO, VIVRA' SEMPRE CON LA SUA ARTE (il maestro Bruno Santori, direttore artistico dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo)
15:41 CELENTANO, IL MONDO SARA' PIU' BUIO, POETI COME TE NON DOVREBBERO MORIRE = ERO CATTURATO DALLA TUA MAGICA GRANDEZZA E DELICATA GENEROSA UMANITA' (Adriano Celentano sul suo blog)
15:43 FERRERO "CI RESTA SUA MUSICA, CONTINUEREMO A SOGNARE" (su Twitter Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista).
15:53 PIERA DEGLI ESPOSTI, CIAO AMICO DELLA VITA (l'attrice teatrale Piera Degli Esposti)
15:53 MARTA SUI TUBI PIANGONO SCOMPARSA DEL LORO GRANDE AMICO = NELLO SCORSO GENNAIO DUETTO A BOLOGNA DELLA BAND SICILIANA CON LUCIO, UNA DELLE ULTIME PERFORMANCE DEL SUO REPERTORIO ('Marta sui tubi', band alternative folk italiana)
15:57 MODA', CIAO GRANDE MAESTRO (i Modà su Twitter)
15:58 SHEL SHAPIRO "CARUSO CAPOLAVORO CHE SARA' RICORDATO SEMPRE (Shel Shapiro a Sky Tg24)
16:01 TRAVAGLIO "ANGELO CAPITATO PER CASO SULLA TERRA" (Marco Travaglio su Facebook).
16:02 IL FILOSOFO TULLIO GREGORY, HA AVUTO UN GIUSTO SUCCESSO = ''BEATO LUI CHE E' MORTO SVOLGENDO LA SUA ATTIVITA''' (Tullio Gregory, accademico dei Lincei)
16:02 SINDACO FANFANI, STAVA PENSANDO AD UN FESTIVAL AD AREZZO = IL CORDOGLIO DEL SINDACO CHE PARLA DEI CONTATTI RECENTI (in una nota, il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani)
16:04 BOSELLI, E' STATA VOCE BOLOGNA NEL MONDO (Il Vice Presidente di Api, Enrico Boselli)
16:09 LIGABUE: CANTAUTORE? LUI ERA ED E' LUCIO DALLA (Ligabue su Facebook)
16:15 CORECOM, CAMPANIA PERDE UNA DELLE SUE VOCI (il Corecom della Regione in una nota)
16:20 CORDOGLIO DAL CONSERVATORIO GIORDANO A FOGGIA = (Il Conservatorio di Musica "Umberto Giordano" di Foggia partecipa al cordoglio)
16:22 SAVIANO "CHE LA TERRA TI SIA LIEVE" (Roberto Saviano su Twitter)
16:22 FAI, ANCHE L'AMBIENTE PIANGE IL CANTAUTORE, UN UOMO VERO E UMILE (il presidente onorario Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi)
16:24 LIPU: EBBE RUOLO FONDAMENTALE PER PROGETTO 'LE RONDINI' (Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu)
16:30 CEVENINI (PD BOLOGNA), PER SEMPRE PARTE DELLA STORIA NOSTRA CITTA' (il consigliere regionale del Pd Emilia Romagna Maurizio Cevenini)
16:36 GALLETTI(UDC), LO PIANGO INSIEME A TUTTA BOLOGNA (Gian Luca Galletti, vicepresidente dei deputati Udc)
16:37 D'ALESSIO, SU FB VIDEO DUETTO "L'ANNO CHE VERRA'" (Gigi D'Alessio pubblica su Facebook il video in cui duetta con Lucio Dalla in "L'anno che verra")
16:38 VACCARI (LN): PUNTO RIFERIMENTO NOSTRA CANZONE (il senatore della Lega e sindaco di Feltre, Gianvittore Vaccari sulla morte di Lucio Dalla)
16:38 MOLISE RICORDA OMAGGIO AD 'ANGELI' S.GIULIANO DEDICO' UN CONCERTO AI BAMBINI MORTI NEL CROLLO DELLA SCUOLA (Sandro Arco, ex assessore comunale alla Cultura
16:41 GREGGIO "CI RESTERANNO CANZONI E TU NEL CUORE" (Ezio Greggio su Twitter)
16:42 VIA D'AZEGLIO PIANGE AMICO VERO E GENEROSO AMICI E VICINI CASA SCONVOLTI, ERA UNO DI NOI (Pierluigi Sforza, titolare del negozio Swatch a pochi metri dall'abitazione di Dalla)
16:44 L'AMICIZIA ARTISTICA CON MILINGO, PRODUSSE DUE CD DELL'ESORCISTA = IL PRIMO ALBUM 'GUBUDU GUBUDU' HA VENDUTO 12 MILA COPIE (l'ex arcivescovo Emmanuel Milingo)
16:45 D'ORAZIO "ESTRO E GENIALITA', MI STUPIVA SEMPRE" ( in una nota Stefano
D'Orazio)
16:47 POLVERINI: "CORDOGLIO PER IMPROVVISA SCOMPARSA" (in una nota la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini)
16:50 LA SUA SORRENTO GLI DEDICHERA' IL PORTO CITTADINO ONORARIO, QUI COMPOSE LA CELEBERRIMA 'CARUSO' (il sindaco Giuseppe Cuomo)
16:50 MILAN "SCOMPARSO UN FUORICLASSE" ( il Milan, sul proprio sito internet)
16:51 SABATINI "UN PEZZO DELLA CITTA' CHE SI E' STACCATO" (il presidente della Virtus Bologna Claudio Sabatini)
16:51 OMAR PEDRINI "PERDITA PER CULTURA ITALIANA" (Omar Pedrini in una nota).
16:56 L'AMICO BENEDETTO ZACCHIROLI, SALMA IN ITALIA NON PRIMA DI SABATO
17:03 ZINGARETTI "SE NE VA UN POETA" (Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, sulla pagina personale di Facebook)
17:10 BINDI, SUO SPIRITO LIBERO CONTINUERA' A CANTARE (Rosy Bindi, Presidente Assemblea Nazionale Partito Democratico)
17:12 FASSINO: PICCOLO GRANDE POETA NOSTRI TEMPI, CI MANCHERÀ "INTERPRETE DEI SENTIMENTI E DELLE STORIE DI VITA" il sindaco di Torino Piero Fassino)
17:15 NAZARENO CARUSI: QUALSIASI COSA TOCCASSE DIVENTAVA ARTE (il pianista italiano Nazareno Carusi in una nota)
17:28 'RADIO VATICANA' RIPROPONE INTERVISTA: SALMI DINAMITE PURA NEL 2000: FEDE PUNTO FERMO CHE NON MI PROIBISCE DI SPERIMENTARE (Omaggio di 'Radio Vaticana')
17:29 PINO DANIELE "SUA IRONIA E GENIALITA' CI MANCHERANNO" (Pino Daniele in una nota)
17:31 RATTRISTATA UNIVERSITA' URBINO, DOVE ERA DOCENTE SUE LEZIONI AFFOLLATE PERCHE' ERA COMUNICATORE, RICORDA PROF.SSA (una nota
dell'Ateneo)
17:31 ORNAGHI "TALENTO E POESIA CI HANNO REGALATO EMOZIONI" (il Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali, Lorenzo Ornaghi)
17:34 OMBRETTA COLLI: "CIAO AMICO, ARTISTA ETERNO" (la senatrice Ombretta Colli ex cantante ed attrice, vicepresidente del gruppo Pdl al Senato)
17:35 AVITABILE "GRANDE CARISMA E GENIALITA'" (Enzo Avitabile in una nota)
17:36 ORDINE GIORNALISTI RICORDA 'COLLEGA PUBBLICISTA' (L'Ordine dei giornalisti in una nota)
17:36 CONSOLI "TE VOGLIO BENE ASSAI...GRANDE UOMO E ARTISTA" (Carmen Consoli su Twitter)
17:38 SIAE, HA RAPPRESENTATO LA VENA MIGLIORE DELLA NOSTRA CANZONE = UNA PERSONA DI ANIMO GENTILE E DI INTENSA FEDE CRISTIANA' (la Siae in una nota)
17:42 P. BERTUZZI: COMPOSE 'CARO AMICO' IN PARLATOIO DOMENICANI IL RICORDO DEL DIRETTORE DEL CENTRO S. DOMENICO A BOLOGNA (padre Giovanni Bertuzzi, direttore del Centro San Domenico a Bologna ai microfoni di 'Radio Vaticana')
17:43 BONGUSTO, NOTIZIA CHE RATTRISTA E RAMMARICA (Fred Bongusto)
17:43 ROMANO, CORDOGLIO PERDITA CHE RATTRISTA (il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano)
17:44 RENATO ZERO, ORA HAI TUTTO L'IMMENSO PER NON SMETTERE MAI (Renato Zero, su Twitter)
17:44 RISTORATORE AMICO,MI LASCIO' DEDICA,'SEI PADRE' (Napoleone, nome d'arte di Ezio Neri, titolare di uno storico ristorante-pizzeria di Bologna)
17:46 L.VIERIN,E' STATO PROTAGONISTA SAISON CULTURELLE (Laurent Vierin, assessore all'Istruzione e Cultura della Valle d'Aosta)
17:53 COMUNE VERONA: INDIMENTICABILE LA SUA TOSCA IN ARENA PREBELLINI: SUA ARTE HA RESO GRANDE MUSICA ITALIANA (l'assessore alla Cultura Erminia Perbellini)
18:01 RICCARDO ROSSI PIANGE MORTE ARTISTA (Riccardo Rossi)
18:02 SCILIPOTI "ADDIO A UN SIMBOLO DELLA CANZONE ITALIANA" (Domenico Scilipoti, segretario nazionale del Movimento di Responsabilità' Nazionale)
18:04 IL CORDOGLIO DEI CARABINIERI BOLOGNA, ERA AMICO VERO DELL'ARMA = COMANDANTE LEGIONE EMILIA ROMAGNA, ARTISTA MERAVIGLIOSO E
GENEROSO (una nota dell'Arma e un telegramma del Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna)
18:04 DOLORE A CASTELLAMMARE, CITTA' PIANGE ARTISTA COPPOLA: ''CI AVEVA SCELTO COME SUO BUEN RETIRO'' (l'assessore alla
Cultura del Comune di Castellammare di Stabia, Antonio Coppola)
18:05 LO STORICO VILLARI, UN CANTAUTORE DELLE MEMORIE = ''UN CANTAUTORE DI CONTENUTI NON SOLO DI FORME MUSICALI'' (Lucio Villari)
18:06 ZACCARIOTTO, UN ARTISTA STRAORDINARIO LEGATO A VENEZIA ( la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto)
18:08 GRANATA(FLI), SCOMPARE UN GRANDE ITALIANO (Fabio Granata vicecoordinatore nazionale Fli)
18:08 LOREDANA BERTE', PROVO UN DOLORE IMMENSO (Loredana Bertè)
18:09 CORDOGLIO A PORDENONE DOVE FU PREMIATO DA SGARBI VINSE IL 'CAVALLINI' PER LIBRO 'GLI OCCHI DI LUCIO' (il presidente del comitato organizzatore, Maurizio Salvador )
18:09 MOGOL, MI SENTO UN PO' MORTO ANCH'IO (Giulio Rapetti, in arte Mogol)
18:11 DALLA, APREA: "SCOMPARE ESPONENTE RILIEVO CULTURA E MUSICA DEL
NOSTRO PAESE" (l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea)
18:25 PAOLO CONTE, CI HA LASCIATI UN TALENTO GENIALE (Paolo Conte)
18:37 VENTURA "GRANDE POETA DEI NOSTRI TEMPI" (Simona Ventura su Twitter)
18:40 STRANO (TERZO POLO): AMICO GENEROSO (Il senatore Nino Strano, componente della Commissione Cultura, amico personale)
18:41 EX SINDACO VITALI, ECCO LA BOLOGNA DEI TALENTI (il senatore Walter Vitali, già sindaco di Bologna)
18:43 FONDAZIONE FESTIVAL PUCCINIANO LO RICORDA FU PROTAGONISTA CARTELLONE ESTATE 2009 (Paolo Spadaccini, presidente del Festival Puccini)
18:44 FERRARI "E' UN GIORNO TRISTE PER L'ITALIA" (la Ferrari, attraverso Twitter)
18:55 PAOLO TAVIANI "UN SOVVERSIVO NELL'ANIMA" (Paolo Taviani)
18:58 GIUSY FERRERI "SENSIBILE OSSERVATORE E GENIALE NARRATORE" (Giusy Ferreri su Facebook)
19:11 CARNEVALE VIAREGGIO LO RICORDERA'SFILATA 4 MARZO (la Fondazione Carnevale di Viareggio).
19:13 BERNINI "SE NE VA A 3 GIORNI DA QUEL 4 MARZO" (in una nota Anna Maria Bernini, portavoce nazionale del Pdl)
19:18 CONFESSORE, LA SUA ERA LA FEDE DI UN UOMO CON LE SUE FRAGILITA' ( don Idelfonso Chessa, monaco benedettino, da circa un anno ''confessore fisso'' del cantante)
19:31 PATTY PRAVO, SPERO CHE TROVI UN MONDO MIGLIORE (Patty Pravo)
19:38 S.GIOVANNI ROTONDO LO RICORDA,LEGATO A PADRE PIO DA BAMBINO ACCOMPAGNAVA LA MADRE, DI MANFREDONIA, AL CONVENTO (una nota congiunta dei frati minori cappuccini, l'ospedale Casa sollievo della sofferenza e l'amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo)
19:40 DECANO ALBERGATORI SORRENTO, IN STANZA HOTEL VITTORIA SCRISSE 'CARUSO' = ERA AMICO DI TUTTA LA CITTA', CI STIAMO ORGANIZZANDO PER ANDARE AL FUNERALE A BOLOGNA ( Mariano Russo, decano degli albergatori della costiera ed ex vicesindaco di Sorrento)
19:42 PRIORE BOSE, ERA UN GRANDE AMICO CAPACE DI GRANDI SENTIMENTI (Enzo Bianchi, Priore della Comunità' Monastica di Bose, ai microfoni della Radio Vaticana)
19:43 A BERLINO CI ANDO' CON BONETTI, BONETTI TACE E' L'AMICO AVVOCATO DI BOLOGNA CITATO IN DISPERATO EROTICO STOMP (''No, grazie''. E' stata la laconica risposta all'ANSA, che gli aveva chiesto un commento, dell'avvocato Paolo Bonetti)
19:50 ISKRA MENARINI, CON LUI IL GIRO DEL MONDO SUA VOCALIST PER 24 ANNI, PER 'ATTENTI AL LUPO' VOLAVANO SCARPE (Iskra Menarini, storica vocalist del cantautore bolognese scomparso)
19:56 BARBAROSSA, MI SUGGERI' 'PORTAMI A BALLARE' E VINSI SANREMO = RADIO 2 DEDICA AL CANTANTE SCOMPARSO UNA MARATONA (Luca Barbarossa nello speciale di "Brave Ragazze")
20:07 BIANCO (PD), CONTRIBUI' A FAR RIEMERGERE CATANIA NEGLI ANNI '90 (il senatore del Pd Enzo Bianco)
20:12 COFFERATI, MOLTO RATTRISTATO DA SCOMPARSA IMPROVVISA (Sergio Cofferati) 20:16 ADDUCE: LA CITTA' DI MATERA PERDE UN AMICO (il sindaco di Matera, Salvatore Adduce)
20:35 CANNAVARO, QUI DOVE MARE LUCCICA RIPOSA IN PACE (Fabio Cannavaro, ex capitano della nazionale azzurra, su Twitter)
21:00 CORDOGLIO DELLA CSAI, HA ESALTATO MONDO MOTORI (Il presidente Aci- Csai, Angelo Sticchi Damiani e tutte le donne e gli uomini della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana.
21:06 LATORRE (PD), BUONANOTTE ANIMA MIA (Nicola Latorre vicepresidente del Gruppo Pd al Senato su Twitter)
21:18 TRE ANNI IN COLLEGIO A TREVISO, IL RICORDO DEL RETTORE CHE LO PREMIO' (don Giacomo Lorenzon, ex Rettore del Pio X)

Un Amore Supremo

In occasione dell'uscita in edicola di A Love Supreme, primo titolo della collezione I Capolavori del Jazz in Vinile, sono andato a ria...