lunedì 24 dicembre 2012

Zappa for Christmas



Il 21 dicembre 1940 a Baltimora, da Francesco, un perito industriale originario di Partinico in provincia di Palermo e da Rose Marie, nasceva Frank Vincent Zappa, uno dei massimi geni musicali del XX secolo. Uno che per i suoi quattordici anni pensa bene di chiedere in regalo una telefonata; regalo accordato e quando compone il numero che ha trovato sull’elenco, a casa di Edgar Varèse risponde la moglie Louise; lui è a Bruxelles che scrive “Poème electronique”. Ma oramai il contatto c’è stato e il compositore francese rimarrà uno dei suoi maggiori riferimenti musicali; non l’unico, perché nella sua idea di musica “Absolutely free”, convivono musica colta e rhythm and blues, doo wop e jazz, rock’n’roll e cabaret. Un’altra cosa che non abbandonerà mai è il gusto per lo sberleffo: nel 1967 pubblica “We're Only In It For The Money”, ci siamo tutti dentro per soldi, risposta al Sgt Pepper dei Beatles e a tutti i luoghi comuni della cultura hippy e rock. Qualche anno dopo scrive “Tengo 'na minchia tanta“, brano che non lascia adito a dubbi e non solo sulle sue origini. Ma nella storia del rock ci entra anche per vie traverse: succede il 4 dicembre 1971 a Montreux quando verso la fine di un suo concerto uno spettatore spara un razzo segnaletico che dà alle fiamme il locale Casinò. I Deep Purple sono in un hotel sul lago e guardando l’incendio prendono ispirazione per scrivere Smoke on the Water, citandolo esplicitamente nel testo del brano. Io lo incontro da vicino il nove giugno 1988, al Palasport di Genova: avevamo appena finito di scaricare le casse dei suoi Tir e ciondolavamo nei dintorni del camerino quando me lo vedo passare davanti, ma non trovo il coraggio di dirgli nemmeno ciao. Poi arriva Fabio Treves, il musicista milanese che avrebbe suonato nell’intervallo del concerto e almeno con lui trovo la forza di scambiare due parole. Di quel concerto esiste un bootleg in cd con un'orrenda copertina, ma non l'ho mai sentito e non ne conosco la qualità di registrazione. Per questo imminente Natale mi piace ricordare una delle sue frasi fulminanti: “c’è più stupidità nel mondo che idrogeno nell’universo”. Grazie Frank, buon Natale ovunque tu sia.

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