lunedì 7 novembre 2011

This is the end


La notizia che la divisione discografica della EMI, ufficialmente messa in vendita da Citigroup dallo scorso febbraio, fatica a trovare acquirenti non ha trovato grande riscontro sui media. Così anche l'annuncio che l'Intenational Media Services di Caronno Pertusella, storica produttrice di cd e dvd, ha da poco fatto richiesta di messa in liquidazione (i lavoratori hanno ottenuto la solidarietà prima di Vasco Rossi e successivamente dalla EMI italiana, storico cliente dell'azienda) è affogato tra i mille altri che funestano la cronaca di tutti i giorni (solo la Stampa – mi sembra – gli ha dedicato due articoli). Le due notizie però, associate tra loro, conducono ad un'unico risultato: entro la fine del 2012 le major discografiche abbandoneranno definitivamente il formato del compact disc in favore del download/stream. Un articolo apparso su www.side-line.com specifica inoltre che il CD continuerà ad esistere solo in limited edition o in versioni deluxe. insieme probabilmente alle esigue tirature in vinile per le nicchie di appassionati rimaste (all'insegna di non si butta via neppure la più piccola possibilità di guadagnare). Toccherà farsene una ragione, anche se in fondo non succederà niente che non sia già accaduto: gli innamorati della musica-oggetto continueranno a comprare i dischi nel formato che più gli aggrada fino alla naturale estinzione della (loro) specie; e le nuove generazioni ascolteranno in modalità random la musica che più gli aggrada (in molti casi la stessa dei loro avi). È solo una questione di tempi che passano, di tecnologie che cambiano, di cose che scompaiono, di ricordi che svaniscono. E di gente che rimane senza lavoro, ma di questo ovviamente non frega niente a nessuno. Beautiful Friend, This Is The End.

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