lunedì 6 febbraio 2012

Dell'annosa questione della musica in tv


Qualche giorno fa un articolo di Aldo Grasso sul Corriere della Sera segnalava lo scarso successo di alcuni programmi televisivi dedicati alla musica: ad esempio lo speciale dedicato da «Che tempo che fa» al prolungato addio di Ivano Fossati, il «Chiambretti Musik show» sull'uscita del nuovo deludente disco di Laura Pausini, l'esperimento «Tiziano Ferro sul 2», tutti usciti dalla battaglia dello share con risultati a dir poco fallimentari. Dal che, la riflessione su quanto sia difficile portare la musica in tv, anche quella popolare e leggera, un genere a quanto pare troppo stretto per la prima serata. Difficile non concordare, anche se in un programma dedicato alla musica potrebbe essere utile, se non risolutiva, la presenza di un appassionato e competente giornalista musicale da un lato (intendiamo qualcuno il cui rapporto con la musica non si limiti a sollevare un cd per farlo vedere agli ascoltatori durante un'intervista) e di un musicista dall'altro: due condizioni non sempre contemporaneamente soddisfatte dagli esempi in questione. Resta il fatto che oltre al teatro (impossibile da proporre in tv) e alla radio (traslare un programma radiofonico sullo schermo può essere letale), anche la musica in tv non funziona. Per la derelitta e denigrata televisione non resterebbe praticamente altro che la televisione stessa, il che spiegherebbe la difficoltà di trovare qualcosa di decente da vedere e il proliferare di programmi in cui l'unica speranza è un litigio in cui i protagonisti si insultino fino a sanguinare (il tema non ha importanza ovviamente). A questo proposito, incrociando musica e reality, un bello squarcio, sempre questa settimana, ce lo ha dato «L'Isola dei Famosi», dove accade che il paroliere Cristiano Malgioglio asserisca di non poter essere paragonato al musicista Mariano Apicella (per la cronaca entrambi ospiti dell'isola). Lo chansonnier preferito dall'ex Primo Ministro, piccato replica: "Infatti lui è ricchione". Mentre sta per finire la puntata, due ore dopo la difficilmente opinabile affermazione, Malgioglio contrattacca (forse su suggerimento degli autori) minacciando l'abbandono. Nel frattempo lo stesso Apicella intreccia un serrato dibattito con Den Harrow (per i meno giovani, un cantante con un paio di hit da discoteca alla fine degli anni '80) sulle loro qualità artistiche – "Grazie, sei un grande cantautore", "Almeno io canto con la mia voce, non me la faccio prestare", "Infatti hai una voce di merda" - in cui è perfettamente inutile specificare chi dica cosa, tanto il risultato non cambia. Insomma, aspettando Sanremo, il catalogo in tv è questo.
Ps A David Letterman, che pure non è un critico musicale, gli autori del suo show procurano una bella copertina (finta o vera non importa) di un LP; così quando ci sono gli Snow Patrol o gli Eels ad esempio, si legge bene il titolo, il nome del gruppo e si capisce che ovviamente non siamo in Italia.

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