lunedì 28 gennaio 2013

Sono solo canzonette


Forse dev'essermi sfuggito qualcosa, ma mi sembrava di ricordare che le canzoni di Sanremo non potessero essere fatte ascoltare in anteprima, pena l'inesorabile squalifica. Il motivo è evidente: l'ascoltatore con il suo giudizio potrebbe influenzare l'esito della competizione.Ma qualcosa è cambiato, il mondo della comunicazione è sempre più esigente e il Festival – forse perché un po' schiacciato dalle concomitanti elezioni – deve trovare un modo per far parlare di sé. Così sabato 26 gennaio Gino Castaldo può annunciare su Repubblica: "ecco le 28 canzoni in gara: un'edizione con musica di alta qualità. Due brani per ogni cantante in gara: uno sarà escluso. Noi li abbiamo sentiti in anteprima". E allora, dopo l'inevitabile ringraziamento (chiamiamolo così) per l'esclusiva ("La vera notizia, quasi da lasciare sgomenti, è che la media qualitativa delle canzoni è sorprendentemente alta...Certo la presenza di Fabio Fazio e di Mauro Pagani lasciava già presagire qualcosa del genere"), per non lasciare dubbi il buon Castaldo, insieme ai Noi di Repubblica, stila addirittura la classifica con tanto di voti: vince Elio, secondo Gualazzi, terzi gli AlmaMegretta. A chiudere il triste elenco i Modà e Annalisa Scarrone che, chiunque essi siano, potrebbero e con qualche ragione, lamentarsi di questo giudizio. Ma stiamo parlando del Festival di Sanremo, non mettiamoli alle strette, "che politica, che cultura, sono solo canzonette".

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