lunedì 8 marzo 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Gentilissimo, vorrei affidare a te queste parole, prima del mio suicidio digitale, affinché il mio cattivo esempio possa servire alle nuove generazioni per non commettere gli stessi errori. Sono le 4 e 30 di una lunga e livida notte di marzo: ho appena finito di scaricare "Il tesoro della Sierra Madre" di John Huston e cosi anche il mio hard-disk esterno da un Terabyte dedicato ai film è completamente pieno. Sono più di 1400 titoli. Ad oggi ne ho visti sette. Intanto, grazie ai miei abbonamenti Rapidshare, Megaupload e Hotfile, sto contemporaneamente facendo il download della discografia completa di Anthony Braxton in formato mp3, di un vecchio disco della Rah band di cui non ricordo niente se non la copertina, di quattro o cinque gruppi della scena neo-folk tra cui Peasant, The Bear That Wasn't e First Aid Kit. Finiranno prima sul desktop del mio computer, dove già stazionano il nuovo Jay Farrar, l'ultimo dei Turin Brakes e una compilation di musica sudafricana, Soweto Township, Sounds from the Golden Age of Mbaqangwa. In seguito transiteranno da iTunes per finire nel mio iPod da 160 gigabyte insieme ad altri 2000 dischi, più o meno. Qui sono messo meglio: ne ho già sentiti almeno un centinaio. Poi ci sono i podcast quotidiani di 610, Caterpillar e della trasmissione settimanale di Rogie, The Vinyl sunday, novanta minuti di musica black, in tutte le sue accezioni. Siamo alla quinta puntata; ascoltata mezza. Questa sterminata massa binaria m'impedisce l'ascolto dei dischi che amo (e che oramai sono diventati solo un piacevole e sbiadito ricordo), impegnato come sono a decomprimere, aggiungere le copertine, classificare e infine dimenticare in un angolo recondito dell'inconsistenza digitale in cui oramai abito. Non ho tempo. E di conseguenza non ho nemmeno denaro. Così ho finalmente maturato il proposito di cancellare tutto, annientare ogni singolo bit della mia inutile e inutilizzata raccolta; con una semplice pressione di un tasto, da stanotte sarò di nuovo un uomo libero. Guardo per l'ultima volta il computer: il nuovo Moby, live da Montreal? Clic.

1 commento:

  1. Verissimo, il download è una scimmia da acumulo inutile. Io non scarico niente, infatti, tanto tempo e spazio non ne ho.
    www.zaio.blogspot.com

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