martedì 20 aprile 2010

Anni di piombo


Benedetta Tobagi ha tre anni quando suo padre Walter, giornalista del Corriere della Sera, viene assassinato il 28 maggio 1980 da una sedicente Brigata XXVIII marzo, un gruppuscolo che con questa azione vuole ‘accreditarsi’ presso le più ‘importanti’ Brigate Rosse. Non lo ha praticamente conosciuto, se non attraverso i ricordi di chi lo ha incontrato – amici, colleghi, politici – i suoi scritti, i diari, gli atti processuali; una dolorosa ricerca diventata un libro – “Come ti batte forte il mio cuore. Storia di mio padre” edito da Einaudi – bello e necessario, se si vuole capire qualcosa dell’Italia di ieri e anche di oggi (come quando si ricordano gli anni dell’occupazione del Corriere da parte della P2 con l’untuosa intervista di Maurizio Costanzo – ovviamente tesserato della loggia – al venerabile Licio Gelli). Pagine che rievocano un’Italia che appare lontana, grigia come i documentari dell’epoca e di quel piombo che segnò gli anni ’70, un periodo (iniziato alla fine dei ’60 e scivolato oltre gli ’80), di cui si fatica a immaginare una colonna sonora. Eppure furono anni che traboccavano musica: il progressive (P.F.M, Banco, Orme…), i cantautori (Guccini, Bennato, De Gregori…), il jazz-rock (Area, Perigeo…), la riscoperta della musica popolare (il Nuovo Canzoniere Italiano, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il Canzoniere del Lazio…), il free - jazz italiano; anni in cui nacquero le prime radio libere, ricchi di festival e di riviste (Gong, Muzak, Re Nudo, Pop records…) sulle cui pagine si dibatteva il ruolo, la funzione, gli imperativi della musica del tempo. Ma ripensando, ricordando o scoprendo quegli anni italiani, sembra di sentire solo l’assordante fragore del silenzio. Nessuna canzone o nessun genere musicale sembra in grado di riportarci indietro a quel momento storico, come, tanto per intenderci, riesce a fare il rock’n’roll con l’America degli anni ’50 o il punk con l’Inghilterra pre-Tatcher. Che poi anche per questa prima parte del terzo millennio, si fatichi a trovare una ‘musica’, bè, questo è tutto un altro discorso.

2 commenti:

  1. avevo già sentito parlare di questo libro, sembra interessante

    quanto alla colonna sonora di oggi, sicuramente non c'è un genere a definire il periodo. l'unico genere oggi possibile è la funzione random sull'ipod

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  2. Una società che semina piombo non può raccogliere frutti sani o nutrienti.
    E anche la nostra musica, almeno in parte, ne risente.
    V.

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