domenica 3 ottobre 2010

Rapper's delight


Il nuovo disco di Fabri Fibra, “Controcultura” è al quinto posto degli album più scaricati da iTunes, giusto una posizione dietro l’ennesima raccolta rimasterizzata di vecchie canzoni di Guccini. Un bizzarro passaggio di consegne tra il repertorio impegnato dei ‘cantautori’ - così si identificava negli anni ’70 la musica di De André, Dalla, Venditti (anche lui, che ci crediate o no) e De Gregori - e la musica ‘ribelle’ di oggi. Nel momento in cui la canzone italiana ha deciso di limitarsi a parlare di amore (materno, paterno, filiale, etero ed omo), abdicando ad una parte di realtà sempre più complessa e sfuggente, la protesta in musica è diventata appannaggio del rap e dal reggae. Ci ha scritto un bell’articolo Carlo Moretti su “Repubblica” la settimana scorsa, citando, oltre a Fabrizio Tarducci da Senigallia, anche i nomi di Skardy, già voce dei Pitura Freska, degli ‘anziani’ Sud Sound System, di Mama Marjas. Certo è che la musica non ha più - almeno in questo momento storico - la forza dirompente che ebbe negli anni ’60, quando Crosby, Stills, Nash & Young cantavano “We can change the world”; e nemmeno è più possibile credere alla “musica ribelle che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle”. Però fa bene Fabri Fibra a provarci, anche rinnegando i padri ("Io coi vostri testi ortodossi, mi ci pulisco il culo come Bossi, ma quale cantautore? Vaffanculo al rallentatore"), anche se forse prendersi un po’ meno sul serio (“io col Rap faccio il Popper”; immagino Karl, che nel caso si sta rivoltando nella tomba) gli farebbe certamente bene. Di sicuro, nella prossima tournée, non correrà il rischio che nel 1977 spinse De Gregori a ritirarsi dalle scene per un lungo periodo, dopo essere stato duramente contestato al Palalido di Milano da un gruppo extraparlamentare della sinistra, con l’accusa di di servirsi delle sue canzoni di temi politici per arricchirsi. Altri tempi. Oggi il rap lo usa addirittura Famiglia Cristiana che, per lanciare l'edizione tascabile del Libro dei Libri al prezzo di 7,90, euro, propone nelle radio e via internet “Paroladidio”, un rap composto ed eseguito da anonimi professionisti in ossequio agli altrettanto anonimi autori delle Sacre Scritture. L’incipit è dal Libro dell'Esodo "Io sono colui che sono, questo è il mio nome per sempre, e questo è il mio ricordo". Anche qui ci si prende molto sul serio, ma meglio non rimproverarglielo…

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