lunedì 4 aprile 2011

Songs for Japan?


Le cose devono essere andate più o meno così: 11 marzo 2011, alla scrivania di un ufficio, in uno degli ultimi piani di un qualche grattacielo di New York, un uomo di mezza età in impeccabile completo grigio sta guardando la CNN e le terrificanti immagini del terremoto e del conseguente tsunami in Giappone. Dalle vetrate s’intravede una brulicante umanità che si affanna dietro le ineludibili quotidianità della vita. L’uomo, stipendio da qualche milione di dollari all’anno più benefit ed eventuali dividendi, alza il telefono e impartisce alcuni ordini secchi. Ai piani inferiori un po’ d’agitazione: altre conversazioni si rincorrono nell’etere, tutte più o meno di questo tenore: “bisogna fare qualcosa per questa tragedia, abbiamo pensato a una compilation, non devi mica incidere un pezzo nuovo, basta che ci dai i diritti di uno vecchio, non vorrai mancare proprio tu no?”. All’altro capo del telefono Bono, Bob Dylan, John Frusciante, Lady Gaga, Michael Stipe, Bruce Springsteen, Sting, probabilmente anche loro con lo sguardo incollato su qualche schermo di tv, iPad o computer, che restituisce ogni possibile riflesso filmato del dramma. In pochissimi giorni si allestisce un cast degno: la macchina si mette in moto e già a fine mese su iTunes si può acquistare, alla modica somma di 9 euro e 90 centesimi, “Songs for Japan”, 38 canzoni, i cui proventi saranno devoluti alla Croce Rossa giapponese. Per la grafica si fa una scelta essenziale, i cartonati da piazzare in vetrina saranno pronti in pochi giorni. Intanto, in qualche fabbrica strategicamente collocata in nazioni dove il costo del lavoro e i sindacati non intralciano troppo la sacrosanta ricerca del profitto, si comincia a produrre il cd doppio, che dal 5 aprile sarà disponibile in tutti i pochi negozi rimasti in giro per il mondo. Si compila un bel comunicato (e nella fretta la Sony italiana fa un po’ confusione, forse un lapsus freudiano e scrive “Songs from Japan”) in cui si ribadisce che “gli artisti partecipanti, le etichette musicali e gli editori musicali hanno rinunciato ai loro diritti e al ricavato della vendita dell'album in tutto il mondo per garantire che la Croce Rossa riceva il maggior sostegno possibile da questa iniziativa globale” e il più è fatto (il disco è venduto a 7 euro ai negozi, dai quali vanno tolte spese di produzione, confezione, pubblicità; su iTunes sono 7,04 gli euro devoluti per ogni download). 5 aprile 2011: l’uomo è nel suo ufficio, seduto alla scrivania, il sole sta tramontando sull’Hudson, si lascia andare sulla poltrona, cambiando distrattamente canale con il telecomando. Squilla il telefono. Close-up.

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