lunedì 17 ottobre 2011

Io canto


Sembrava che il punto più basso della musica in televisione fosse stato raggiunto con i vari talent-show; ma lì, in fondo, si trattava solo di aspiranti cantanti gettati nell'arena, nella speranza che tra giudici, vocal coach e concorrenti prima o poi accadesse qualcosa di mediaticamente succulento (della musica ovviamente non fregava niente a nessuno). In questa nuova stagione, al decadimento di questi programmi (X factor su Sky ha perso molto del suo fascino, Star Academy raggiunge percentuali d'ascolto che ad altri programmi sono stati letali dopo una puntata, di Amici di Maria De Filippi preferirei non parlare) si contrappone il felice esperimento a tarda notte su Rai 3 di "Sostiene Bollani", la conferma che la musica in televisione ci può stare eccome; tutto sembrerebbe andare per il meglio quando, un sabato qualunque zappingando qua e là, mi sono imbattuto in un horror di rara potenza. Presentato da Antonella Clerici, infagottata in un roboante vestito-caramella, una specie di Michael Bublé in scala 1:2 distruggeva "Moondance", ovviamente a insaputa di Van Morrison (che da tipetto nervoso qual è, probabilmente ucciderebbe di fronte a un simile scempio). Come tutti i prodotti di serie Z è stato difficile allontanarsi dalla morbosità dell'immagine; quando infine sono riuscito a schiacciare il telecomando, sono rimasto inebetito a lungo prima di riprendermi, ripensando allo Zecchino d'oro e a semplici bambini che cantavano belle e divertenti canzoni per bambini. Passano alcuni giorni e per gli imprescindibili motivi della vita giovedì sera sono di nuovo sul divano che scanalo qua e là. Gasparri su La 7 mi costringe a cambiare, su Canale 5 c'è Gerry Scotti, tanto e troppo come sempre, vicino ad Alessandro Preziosi, un filo di barba, camicia bianca aperta e completo grigio. Ma c'è anche una bambina, nove-dieci anni, alla quale viene chiesto di mostrare la lunga chioma ruotando di fronte alle telecamere; poi il "signor Scotti" si allontana e la regia inquadra la bambina in primo piano, lo sguardo sognante e adorante verso l'attor giovane. Parte l'orchestra e l'impavido inizia a cantare; dopo la prima strofa la parola passa alla bambinetta che, ignara di quello che dice, si impegna nel raccontare la storia di Reginella, signorina che da ragazzina mangiava "pane e cerase" e adesso gira "con la vesta scollata, in mezzo a tre-quattro sciantose". Il tutto di fronte allo sguardo adorante dei genitori, quello compiaciuto dello Scotti Gerry e del Preziosi Alessandro (che non aveva dimenticato di presentare la sua ultima fiction prossimamente in tv), tutti complici nel far cantare a una bambina la storia di una escort, probabilmente minorenne, che "a volte, distrattamente" pensa ancora al suo primo amore. Una trasmissione davvero esemplare di questi orribili tempi.

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