lunedì 30 gennaio 2012

Cervelli in fuga


Il luogo prescelto è un vasto locale diviso in due ampi spazi, piuttosto anonimi. Le hostess in tailleur blu consegnano una cartella stampa a persone che si salutano con entusiasmo esagerato o distrattamente, in virtù della posizione che occupano in un'immaginaria scala gerarchica. I posti a sedere, un centinaio, sono tutti occupati, i ritardatari restano in piedi o, tra l'affanno degli uffici stampa, trovano miracolosamente posto, in virtù della posizione... Parte l'ascolto del disco, alle pareti scorrono all'infinito le immagini di un video, uno solo per i tutti i cinquanta minuti con i due rocker, uno canta, l'altro schitarra, tra borchie, pelle e tante fiamme. Maledetti! Il cd finisce, bisogna aspettare ancora e allora ascoltiamo di nuovo il singolo "da oggi in tutte le radio". Quando qualcuno depone due Ceres sul tavolino comprendiamo che il momento è giunto: da una porticina laterale escono le star, uno in maglietta nera, l'altro con un gilet che gli lascia le maniche in vista con gli immancabili tatuaggi. La liturgia può avere inizio. Le domande sono ficcanti: il giovane appassionato che scrive sul quotidiano di provincia ripercorre tutta la discografia del gruppo prima di formulare un quesito che dopo un attimo nessuno ricorda; il critico di lungo corso s'informa sull'eventuale lifting della coppia testé riformata; un altro evidenzia come quest'ultima fatica suoni molto "Red Hot Chili Peppers"; una ragazza di un sito web s'informa sulla scaletta dei concerti dell'imminente tour. Piero e Ghigo hanno una risposta per tutti: evitano la polemica con Vasco e Ligabue, pazientemente smentiscono l'intervento plastico, confermano che dal vivo suoneranno i pezzi dell'ultimo album e i loro più grandi successi, ogni tanto si lasciano scappare una parolaccia, salutata da un mormorio d'approvazione: rock'n'roll never die. Poi le parole d'apprezzamento per il primo ministro Monti e di disprezzo per una classe politica incapace e corrotta: non a caso "Grande Nazione" è la seconda parte di una trilogia politica dedicata agli stati. La celebrazione è agli sgoccioli: bisogna solo ricordare l'inevitabile partecipazione a "Che tempo che fa", il restyling del sito, il Litfiba day del 16 gennaio, unico giorno in cui sarà visibile nei cinema il documentario "Cervelli in fuga. Europa live 2011" diretto dallo stesso Pelù; infine gli immancabili autografi e le foto di rito. La folla plaudente si avvia verso l'uscita, gli artisti scompaiono nel backstage, i computer si spengono, i bloc-notes si richiudono, i giornalisti si salutano frettolosamente, o si avvicinano al buffet, sempre in virtù della posizione che occupano in un'immaginaria scala gerarchica. Ma qui, davvero è tutto immaginario.

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