lunedì 10 novembre 2014

Ascoltare


All’epoca dei miei tredici anni avevo un amico che strimpellava il pianoforte e si dilettava con Bach; ogni tanto andavamo a casa sua per ascoltare la Toccata e Fuga in Re minore che ci sembrava un miracolo di bellezza. Poi finivamo regolarmente a sentire qualcosa col mangianastri, così si chiamava allora (anche perché ogni tanto il meccanismo di rotazione il nastro se lo mangiava davvero, aggrovigliandolo a volte senza rimedio). Un giorno arrivò non so da dove una cassetta di Bruno Lauzi; in copertina c’era la Lanterna e un disegno della nostra città. Il disco si chiamava Genova per Noi, c’era la canzone di Paolo Conte, brani in dialetto (tra cui “O’ Frigideiro” e “Ma se ghe penso”) e “Vicoli”, un toccante ricordo del centro storico. Insomma era un disco, già all’epoca, intriso di nostalgia per un mondo che non c’era più (come la spiaggia della Foce rievocata in un altro titolo). Ignoravo che s’inserisse in qualche modo nella rinascita del folk del periodo e per anni non l’ho più né rivisto né riascoltato; fino all’altro giorno quando girellando su eBay mi è capitato sotto gli occhi e non ho resistito. 
Ho fatto un’offerta e mi sono aggiudicato (senza molti rivali a esser sinceri) la copia promo con etichetta bianca della Numero 1. Il disco è sempre bello e cospargendo di melassa la nostalgia che già lo contraddistingue (a dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che ogni tempo ha la sua nostalgia) mi ha fatto tornare in mente quei pomeriggi di ascolti casuali in casa con gli amici in cui ognuno metteva a disposizione quei pochi dischi che aveva. Per evitare di impiastricciarmi troppo coi ricordi (e consapevole che i giovani di oggi avranno i loro modi per socializzare e influenzarsi a vicenda sui gusti musicali), scopro (grazie a un’amica, ancora una volta le migliori scoperte vengono da loro) che la Bowers & Wilkins, un marchio storico dell’alta fedeltà soprattutto per quel che riguarda i diffusori, organizza il primo festival di musica riprodotta in Europa. In pratica nel prossimo week end si potrà andare all’Auditorium Parco della Musica, a Roma, e partecipare a sessioni di ascolto guidate da giornalisti ed esperti di musica e collezionismo. A confronto vinile, CD e musica e anche se vincerà inevitabilmente il vinile, il confronto si annuncia interessante. Al di là dello scopo commerciale dell’evento – provare a riportare in voga l’acquisto di un ‘qualcosa’ per ascoltare la musica che non siano le asfittiche cuffiette di un iPod o peggio l’altoparlantino di un cellulare – in pratica si tratta di ritrovarsi con gli amici per ascoltare i propri dischi preferiti. Sarò nostalgico, ma ci farei volentieri un salto, magari portando il mio vinile di Bruno Lauzi. Che tra l’altro suona benissimo…

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