lunedì 24 gennaio 2011

I pericoli del web


Il mio blog ha due lettori fissi, la mia amica Marina, che vive a Boston e ha nostalgia di questo rottame di paese e Marco Cannibal kid, che non sono sicuro di aver capito chi sia. Dalla maggior parte dei miei lettori (sempre che la maggior parte non siano questi due, ma vogliamo essere fiduciosi) raramente arrivano riscontri o commenti, se non talvolta a voce quando li incontro da qualche parte; ma va bene, perché anch'io farei così. Però, in 75 numeri di questa sconclusionata rubrica, credo di aver dato un'idea della musica e del mondo che mi parrebbe e mi piacerebbe. Invece, dopo l'ultimo scritto dedicato alla scomparsa della recensione dalle pagine della rivista XL (rivelatasi temporanea, ma ne parleremo in occasione dell'uscita di febbraio dell’inserto di Repubblica), trovo addirittura due commenti: uno di Marco, ironico, l'altro di un anonimo che mi scrive: "Ciao, vorrei segnalarvi che Matteo Macchioni, un tenore che ha partecipato nel 2010 ad ‘Amici’ ha appena fatto uscire il suo singolo ‘Trasparente’, scritto da Pacifico. Potete ascoltarlo qui: www.youtube.com/watch?v=_g42QLsOVNM&N”. Sorvolando sull’immotivata mancanza di firma, non mi perdo d’animo e vado su YouTube pensando che la parola ‘tenore’ e la parola ‘Amici’ non devono condizionarmi. E poi Pacifico ha scritto anche belle canzoni; ma soprattutto, vista la rarità di commenti, non voglio credere che l’anonimo che ne ha lasciato uno (il 50% del totale), sia arrivato sul mio sito per puro caso, senza degnare di uno sguardo uno dei miei post, le recensioni che sono lì in bella vista di lato o gli elenchi dei dischi preferiti dell’anno e di ogni settimana. Il video parte: Gerry Scotti (ahia!) lo presenta mentre le telecamere inquadrano i genitori piangenti di una bambina che ha appena cantato. Macchioni siede al pianoforte, sembra appena uscito da un parrucchiere che ha esagerato col whisky, completo grigio con cravatta e camicia in tinta, inizia la sua esibizione: “Distratta sei, bellissima, guardami se puoi, arrendersi, cadere giù, io ci sarò per te”; qui arriva un accenno tenorile, parte l’orchestra con profluvio di violini (scopriremo che sono opera di Vincent Mendoza) e il brano si trascina per tre minuti e ventiquattro secondi senza alcun motivo plausibile. Improvvisamente comprendo i rischi e i pericoli che si nascondono nei meandri della ‘rete’; riguardo il mio blog con i due solitari commenti e decido di lanciare un appello: Anonimo, perché l’hai fatto?

2 commenti:

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