lunedì 2 maggio 2011

Primo Maggio, su coraggio.


Mentre scrivo queste righe il concertone del Primo Maggio non è ancora iniziato. E nemmeno la tanto attesa beatificazione di Karol Wojtyła, curiosamente collocata nello stesso giorno e nella stessa città (anche se non nella stessa nazione a voler essere precisi). La strana coincidenza, a parti invertite, avrebbe sollevato un gigantesco polverone: immaginate la reunion dei Pink Floyd che apre il concerto dei Rolling Stones con Paul McCartney al basso, su un gigantesco palco davanti al Colosseo la domenica di Pasqua. Il cardinal Bagnasco avrebbe inveito contro la musica del diavolo (sì, più o meno siamo sempre lì), La Russa in qualità di Ministro della Difesa avrebbe strenuamente attaccato i rappresentanti della perfida Albione (sì, più o meno siamo sempre lì), qualche leghista cretino (sceglietene uno, c’è solo l’imbarazzo) avrebbe strepitato contro l’ennesima invasione straniera; e il PD, per non esser da meno, avrebbe detto che forse, per ragioni di opportunità, sarebbe stato meglio spostare ovviamente il concerto a un’altra data. Invece il fatto che uno spettacolo per cui si attendono circa un milione di persone, sia stata collocato lo stesso giorno di una festa che in Italia celebriamo dal 1891 non ha turbato l’animo di alcuno. È pur vero che il Concertone - quest’anno presentato da Neri Marcorè, che forse per l’occasione rivestirà i panni di Giovanni Paolo I - è ormai diventato una stanca replica di se stesso: Luca Barbarossa (che dev’essere una specie di tassa sull’utilizzo di Marcorè), Gino Paoli che intonerà (speriamo lo intoni) il “Va’ Pensiero”, Edoardo Bennato per cui il Primo Maggio o una festa dei giovani di Alleanza Nazionale sono la stessa cosa, i Modena City Ramblers che, proviamo a indovinare, ci proporranno “Bella ciao”, non sono un cast che si possa definire stellare; forse gli organizzatori avranno pensato che molti dei partecipanti alla beatificazione, che probabilmente non avranno visto o ascoltato niente bloccati in qualche ingorgo umano, si sarebbero spostati a S. Giovanni per consolarsi con Subsonica, Caparezza o Daniele Silvestri. In caso non bastasse, tutti potranno comunque fermarsi un giorno in più, per la gioia degli albergatori e ristoratori romani, e recarsi il 2 maggio in Campidoglio alle 19 dove, con gli auspici e i soldi del sindaco Alemanno, potranno assistere a un concerto di musica sacra e all’esibizione di alcuni “veterani della musica italiana, tra cui Amedeo Minghi, Tosca, i Matia Bazar, Roby Facchinetti e la Premiata Forneria Marconi”. Sì, avete letto bene, la PFM. E se il vostro pensiero corre a De Andrè, non vi preoccupate, lassù c’è un nuovo beato che provvederà a consolarlo.

3 commenti:

  1. Che sia la fine del catto-comunismo? O con Woitila o con Gino Paoli, la scelta è ardua...

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  2. ...scrive Paolo Farinella - prete:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/21/primo-maggio-il-furto-papale/106066/

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  3. mi piace questo blog. è molto avanti
    gallio giorgioni

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