lunedì 9 maggio 2011

Sid and my mother



Non ho speso una parola per quello che in molti si sono affrettati a contrabbandare per l’evento del secolo, il matrimonio di Prince Harry e Kate Middleton. Al mio inalienabile disgusto per ogni forma di nobiltà (sì, anche quella d’animo) e di matrimonio, si aggiungeva un aspetto musicale pressoché nullo. Così almeno credevo fino a quando nella mia cassetta-mail si è materializzato un comunicato in cui l’etichetta discografica Decca annunciava, “per la prima volta in assoluto”, la pubblicazione dell’intera colonna sonora del matrimonio. L’edizione in cd - esiste la possibilità anche del solo download - comprende “a special edition booklet” nel quale è possibile trovare “the complete order of service, the readings, vows, hymns and blessings, and all the music from the ceremony”. Ho cercato di immaginare a chi potesse interessare una cosa del genere, ma poi non avendo nemmeno dedicato un secondo della mia vita a tale risibile evento, ho capito che non ero la persona adatta per rispondere; per dovere di cronaca segnaliamo che nel cd non appare la cover di “You and I” di Stevie Wonder che George Michael ha dedicato ai due sposi e che la pubblicazione è prevista per il 10 maggio, genetliaco, oltre che della mia mamma che compie 81 anni, di Sid Vicious: per una volta di due si sarebbero trovati d’accordo sul giusto commento da dare all’evento. Per restare nell’ambito dei fatti ininfluenti sulla nostra vita, spendiamo due parole sull’Eurovision song contest che si terrà a Dusseldorf il 10, 12 e 14 maggio prossimi. Dietro la pomposa definizione si cela il solito Eurofestival, manifestazione canora lanciata nel 1956 (vinse la svizzera Lys Assia con “Refrain”; in quell’anno, tanto per fare un esempio Edith Piaf cantava “Les amants d’un jour”, “Albergo a ore” nella versione nostrana di Herbert Pagani e Chuck Berry incideva “Roll over Beethoven”) e mai troppo amata neppure da noi, forse perché abbiamo trionfato solo con Gigliola Cinquetti nel 1964 con “Non ho l’età” e con Toto Cotugno nel 1990 con “Insieme: 1992”. L’Italia, dopo dodici anni e grazie al rinnovato interesse da parte del direttore di Rai 2 Massimo Liofredi e soprattutto delle case discografiche, che non sanno più a che santo votarsi, torna nell’agone con Raphael Gualazzi e “Follia d'amore”, il brano vincitore di Sanremo giovani. Per l’alto numero dei partecipanti (quest’anno ritorna addirittura anche San Marino con una certa Senit) si disputeranno due semifinali dove si afffronteranno, tra gli altri, il bosniaco Dino Merlin che interpreta “Love in rewind”, il gruppo gypsy-punk moldavo Zdob şi Zdub con “So Lucky”, la bielorussa Anastasia Vinnikova con “I love Bielarus”, gli azeri Ell e Nikki che in inglese cantano “Running scared”, i Sigurjón's, trionfatori nella selezione islandese Söngvakeppni Sjónvarpsins 2011 con “Coming home”. Non abbiate paura per il nostro Raphael perché insieme ai rappresentanti di Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, di diritto arriverà in finale permettendo così a Raffaella Carrà di tifare per lui quando, sabato 14 maggio alle ore 21 su Rai 2, commenterà dall’Italia con una “diretta parallela” (qualunque cosa voglia dire) l’imperdibile manifestazione. Apprendiamo anche che “per celebrare questo momento musicale, anche il programma pomeridiano di Rai Due “Top of the pops” dedicherà due puntate all’Eurovision Song Contest, il 7 e il 14 maggio. La trasmissione del sabato pomeriggio, condotta da Ivan Olita e Gaia Ranieri, ha deciso di ospitare alcuni degli artisti che vedremo sul palco, per far conoscere meglio al pubblico italiano le canzoni in gara”. Anche qui Sid e mia mamma si troverebbero infine d’accordo. God Save the Queen and the Rai too.

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